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Cronologia di un anticipatore

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Bizzarro, lunatico, irrequieto, morto tragicamente in una delle sue lunghe nuotate nel Po, Giovanni Carnovali detto il Piccio (1804-73) fu uno degli artisti più geniali e anticipatori dell’Ottocento

Le Gallerie Maspes, con la Permanente di Milano, presentano fino al 28 giugno la mostra «Piccio. Oltre il suo tempo», che riunisce dodici sue opere, alcune inedite o non più viste da decenni. Ordinati cronologicamente, i dipinti rappresentano i generi in cui Piccio si cimentò: autoritratti e ritratti, scene mitologiche e temi religiosi, e paesaggi, a partire dal «Paesaggio con bagnanti», 1846, già collezione Finazzi di Bergamo, esposto nel 1959 nella mostra internazionale sul Romanticismo della Tate Gallery di Londra.

Di poco successivo è «Rebecca e il servo di Abramo», esposto nel 1909 nella mostra postuma alla Permanente di Milano e non più visto da 60 anni. Biblico anche il tema di «Agar nel deserto», 1860-62, variante della sua celebre pala d’altare di Alzano Lombardo. Per il mito, «Selene ed Endimione», 1850-55, prima di tre versioni dello stesso tema, mentre «Fanciulla dormiente», 1863, documenta i viaggi a Parigi, dove Piccio vide un’opera allora creduta di Fragonard, che lo influenzò. In chiusura, un pendant di dipinti mitologici, 1866-88, anch’essi appartenuti ai Finazzi; la «Madonna con il Bambino», 1868-69, non più esposta da un secolo, già collezione Rossello, e «Flora», 1871, un tempo in collezione Stramezzi, Crema.

In catalogo un saggio di Francesco Rossi, lungamente direttore della Pinacoteca dell’Accademia Carrara a Bergamo, e schede di Pierluigi De Vecchi e Maria Piatto, autori del catalogo ragionato dell’artista.

Ada Masoero, 15 giugno 2015 | © Riproduzione riservata

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