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Così Mantova vuole meritarsi il titolo di capitale

Così Mantova vuole meritarsi il titolo di capitale

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Capitale italiana della Cultura, Mantova sarà animata fino al prossimo febbraio da circa mille iniziative, che coinvolgono tutte le sue realtà culturali, dal Festivaletteratura (alla XX edizione) all’architettura, a musica, teatro, balletto, cinema, «food», oltre a laboratori, workshop, visite guidate al «museo urbano diffuso» della città, e molto altro

Principali promotori sono Comune, Mibact, Regione Lombardia, Camera di Commercio e Associazione Industriali di Mantova; erogazioni liberali arrivano da Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Mantovana, Fondazione Cariverona; sostegno e sponsorizzazioni sono in corso di definizione con banca Mps, Banca Popolare di Mantova, Autostrada del Brennero e altre aziende locali e nazionali. Per l’arte visiva, sono in calendario mostre ed eventi, specie in Palazzo Ducale e in Palazzo Te, del cui Centro Internazionale d’Arte nello scorso gennaio è stato nominato presidente il bocconiano Stefano Baia Curioni, che fa parte anche della «cabina di regia» di «Mantova 2016», con Peter Assmann, direttore di Palazzo Ducale, e Luca Nicolini, presidente del Comitato organizzatore di Festivaletteratura.

Baia Curioni (direttore della laurea specialistica di Economia per l’arte e la cultura alla Bocconi di Milano), ha spiegato a «Il Giornale dell’Arte»: «Il tema fondamentale da cui siamo partiti è stata la volontà di non utilizzare questa occasione solo per riattivare un pur necessario ciclo turistico ma di farne un’occasione, rivolta soprattutto ai giovani, di sviluppo del territorio, in una logica di progetto e di inclusione». Ispirati a tali princìpi sono i progetti per Palazzo Te: «Partiamo con una mostra sull’arte mantovana del Novecento («Quadri da un’esposizione. Stefano Arienti interpreta l’arte a Mantova nel Novecento», fino al 26 giugno, Ndr), in cui Arienti riunisce dipinti del nostro Museo civico in quello che all’inizio pare una sorta di Salon ma che poi si trasforma in un percorso inaspettato, in cui l’arte “esce” dal dipinto. In mostra ci saranno anche narrazioni, tratte da interviste ai cittadini sulle trasformazioni di Mantova rispetto agli anni raccontati nei dipinti, e concerti. Il coreografo Virgilio Sieni (direttore di Biennale Danza 2016 a Venezia, Ndr), guiderà delle “azioni di consapevolezza corporea”, per attivare il senso di comunitàCittadinanza del corpo», 21 e 22 luglio, Ndr). E a giugno Brian Eno presenterà una composizione creata per Palazzo Te, dove lascerà per tre settimane una sua installazione sonora e musicale». 

Da giugno a novembre, infine, sarà la volta del progetto in due stazioni «Un sogno fatto a Mantova», ideato da Cristiana Collu e curato da Saretto Cincinelli: una riflessione sulla forma della città con installazioni di artisti internazionali e importanti prestiti dalla Gnam di Roma. Arte contemporanea anche a Palazzo Ducale (oltre alla mostra «Albrecht Dürer. Incisioni e influssi», dal 7 ottobre al 10 gennaio, e all’allestimento, nella Corte Nuova, riaperta, di un museo delle sculture dei Gonzaga), dove Assmann inaugura nuovi spazi espositivi a essa dedicati: il primo, LaGalleria si è appena avviato con «MantovArte 2016+Studi Aperti» (fino al 19 maggio), una ricognizione sugli artisti del territorio con visite ai loro studi, a cura di Renata Casarin. Seguiranno il dialogo «Sonia Costantini/Josef Schwaiger-Chromospazio» e (per Festivaletteratura) «Arte in altra scrittura», con lavori di artisti outsider scelti da Daniela Rosi. Il 27 maggio s’inaugura in piazza Castello una grande scultura di Idetoshi Nagasawa, che resterà qui per un anno, mentre nei Giardini del Castello va in scena da maggio a settembre «Un’opera per la città di Mantova», concorso nel quale una giuria presieduta da Hans Ulrich Obrist sceglierà un’opera da realizzare all’ingresso della città, e il 24 giugno la facciata della Cavallerizza si accenderà con i progetti di luce di otto artisti. A Joseph Grima si deve poi il progetto «Arcipelago di Ocno», sul Lago Inferiore del Mincio, ma molto altro accadrà in città, dal Museo Diocesano Francesco Gonzaga alla Casa del Mantegna, nelle strade e altrove. Per i dettagli, www.mantova2016.it.

 

Ada Masoero, 17 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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