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Carlie Porterfield
Leggi i suoi articoliQuesta primavera, nell’Upper East Side di New York, si inaugurano due esposizioni dedicate a Pablo Picasso, in collaborazione con la famiglia dell’artista, con opere mai esposte al pubblico.
L’allestimento di «Picasso: Tête-à-tête» da Gagosian (fino al 3 luglio) è stato reso possibile grazie a Paloma Picasso, figlia dell’artista e della pittrice Françoise Gilot. È la più giovane dei quattro figli di Picasso, nonché amministratrice del suo patrimonio parigino dopo una lunga battaglia legale per essere nominata legittima erede del suo impero artistico (Picasso e Gilot non si sono mai sposati e, fino al 1972, la Francia non ha concesso ai figli nati fuori dal matrimonio gli stessi diritti ereditari dei figli nati da genitori sposati, Ndr).
La mostra non è organizzata cronologicamente, ma presenta opere con temi e forme ricorrenti nell’arco di quasi otto decenni di carriera, incoraggiando i visitatori a riconoscere le linee di continuità nella sua pratica. Secondo la galleria, questo stile curatoriale rispetta il modo in cui lo stesso Picasso allestì una propria mostra durante la sua vita. «Mostrare il lavoro di mio padre come lui voleva che fosse visto, in una conversazione tra soggetti e periodi, è un giusto tributo alla sua eredità, afferma Paloma Picasso. Alcune delle opere che abbiamo selezionato non sono mai state viste da quando mio padre le ha realizzate nel suo studio». Tra i 12 inediti vi è anche uno schizzo di un neonato del 1921.
«Ho avuto la fortuna di presentare più di 20 mostre dedicate a Pablo Picasso nel corso della mia carriera e mi sembra giusto che una mostra di grande successo sulla sua opera chiuda il nostro periodo al 980 Madison», ha dichiarato il fondatore Larry Gagosian. «Picasso: Tête-à-tête» sarà infatti l’ultima mostra della galleria al 980 di Madison Avenue prima di lasciare lo spazio a Bloomberg Philanthropies.

Pablo Picasso, «Still Life with Orange», 1936. Courtesy of Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso, Madrid. © Faba. Photo: Hugard & Vanoverschelde
Dalla figlia al nipote
A soli due isolati più a nord, un’altra galleria presenta una mostra di opere del maestro spagnolo. La maggior parte dei lavori che costituiscono «Pablo Picasso: Still Life» (fino al 18 luglio) da Almine Rech proviene dalla fondazione di Rech e Ruiz-Picasso (l’omonima gallerista è sposata con Bernard Ruiz-Picasso, nipote dell’artista e della sua prima moglie, Olga Khokhlova), prediligendo composizioni di nature morte anche per il loro ruolo nell’evoluzione del Cubismo. «Le nature morte sono una parte significativa e importante dell’opera di Picasso che, a nostra conoscenza, non ha avuto una personale dedicata dai tempi di Paul Rosenberg», spiega Rech a «The Art Newspaper», riferendosi al mercante francese che rappresentava Picasso.
Le opere esposte vanno dal 1908 al 1962 e, secondo la galleria, oltre il 60% non è mai stato esposto in pubblico prima. Si tratta per lo più di dipinti, con una manciata di sculture e diversi mobili che Picasso aveva in casa, tra cui una poltrona appartenuta a Khokhlova che compare in un suo ritratto conservato al Musée Picasso di Parigi. «Mi è sembrato importante proporre questo grande tema che Picasso amava, visto che per anni tante mostre si sono concentrate sui suoi ritratti di donne, dice Rech. Voleva anche mostrare gli oggetti quotidiani con cui viveva».