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Collezionisti ad Artissima | Federico e Giulia Bartolini

I due giovani acquistano insieme, mai di petto ma sempre dopo un tempo di riflessione. Prediligono gli italiani e l’arte concettuale

Carlotta de Volpi

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La coppia formata da Federico Bartolini, imprenditore nell’azienda di famiglia, e Giulia Borri, che lavora per un’importante azienda di moda, ha iniziato a collezionare nel 2011. Spinti da una grande passione per l’arte moderna e soprattutto contemporanea, insieme hanno dato vita a una collezione che privilegia gli artisti italiani il cui filo conduttore è l’arte minimale e concettuale.

Come e quando è nata la vostra collezione?

Appassionati entrambi darte già prima di conoscerci, nel 2010, poco dopo il nostro incontro, abbiamo deciso di iniziare a comprare insieme qualche opera darte. Guidati esclusivamente da una forte passione, abbiamo frequentato fiere e partecipato a vernissage in galleria, soprattutto in Toscana. La prima opera che abbiamo acquistato insieme è stata un quadro di Enrico Baj a una fiera che fu organizzata ad Arezzo nel 2011. Da quel momento siamo entrati a far parte del mondo dellarte in modo più consapevole e affinando il nostro gusto, il tutto sempre guidato da una forte passione, ma anche da tanto studio e ricerca. Tutto questo, nel corso degli anni, ha dato vita a una vera e propria collezione che cresce insieme a noi e che ci rispecchia in tutto.

Questa è la vostra partecipazione ad Artissima numero?
Questa è la nostra sesta edizione. Abbiamo seguito con attenzione anche ledizione online del 2020.

Quali sono le opere comprate nelle precedenti edizioni di Artissima particolarmente significative per voi?
L’opera più significativa che abbiamo acquistato ad Artissima è una scultura in marmo nero del Belgio di Francesco Gennari dal titolo «Unica morale unica visione». Era l’edizione 2016 ed è una delle opere della collezione a cui siamo più affezionati.

Che cosa avete acquistato o che cosa acquistereste in questa edizione? Quali sono gli artisti che vi hanno più colpito?
In fiera abbiamo preso nota e ci siamo documentati su opere e artisti che hanno suscitato il nostro interesse, per poi valutare un successivo acquisto. Questo è il «nostro modo» di arricchire la collezione, siamo molto riflessivi. In questa edizione abbiamo apprezzato particolarmente le opere di Valerio Nicolai e Gianluca Concialdi (Clima), Daniela Comani (Studio G7), Elizabeth Orr (Vin Vin), David Jablonowski (Spazio A), Dominique White (Veda), Namsal Siedlecki (Magazzino), Rebecca Moccia (Mazzoleni) e come tutte le edizioni non delude mai lo stand della Galleria Franco Noero.

S
econdo voi, la recente fruizione digitale delle opere imposta dalla pandemia ha influito sulla tipologia di lavori proposti in fiera?
La fruizione digitale delle opere secondo il nostro parere non ha influito sulle gallerie riguardo alle loro proposte. Ognuna ha la propria linea ed è rimasta coerente con la propria idea di arte. Lavvento del digitale non crediamo che abbia influito così tanto, anche se sicuramente proporre pittura figurativa è «più facile» rispetto a una scultura o a unopera concettuale. A nostro avviso se cè interesse per un artista o unopera, si va oltre allimmagine piatta vista su uno schermo e si approfondisce ulteriormente.

Avete notato una maggiore o minore propensione allacquisto?
Abbiamo notato una forte propensione allacquisto da parte di molti cari amici collezionisti, sempre con unaccurata selezione.

Altre osservazioni/considerazioni?
Come ritorno in presenza delle fiere abbiamo scelto Artissima ed è stata una grande ripartenza. Abbiamo vissuto questa edizione con molto entusiasmo e curiosità e questo lo abbiamo notato anche da parte di altri collezionisti e dei galleristi.

Speciale Artissima 2021

Carlotta de Volpi, 07 novembre 2021 | © Riproduzione riservata

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