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Capodimonte grande prestatore (ma tra i mugugni)

Olga Scotto di Vettimo

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Molte polemiche sui prestiti temporanei hanno investito di recente anche il Museo di Capodimonte. Molto discusso quello della «Flagellazione» di Caravaggio, in deposito a Capodimonte dal 1972, proveniente dalla Chiesa di San Domenico Maggiore e di proprietà del Fondo Edifici di Culto (Fec) del Ministero dell’Interno guidato da Angelino Alfano.

Il museo, di fronte all’intenzione del Fec di concedere il prestito per la mostra gratuita alla Villa Reale di Monza (fino al 17 aprile), non ha potuto che constatarne il buono stato di conservazione e, quindi, prestarlo. L’opera aveva già viaggiato per la monografica sull’artista alle Scuderie del Quirinale nel 2010 e per un programma di scambi Italia-Mosca nel 2011.

Sono circa 100 i prestiti che il museo napoletano ogni anno concede, secondo criteri di valutazione basati sulla qualità scientifica del progetto, lo stato di conservazione, l’esistenza di una reciprocità dei prestiti e l’impatto derivante dall’assenza dell’opera nel museo.

Tuttavia, sono previste deroghe, come nel caso dell’«Antea» e della «Lucrezia» di Parmigianino e del «Matrimonio mistico» del Correggio, alle Scuderie del Quirinale («Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento», fino al 26 giugno), dato che la sede finanzia restauri di particolare importanza.

Polemiche anche sul prestito al Metropolitan Museum of Art di New York (fino al 4 settembre) del «Ritratto di giovane gentiluomo» di Rosso Fiorentino, poiché l’opera esposta di recente alla monografica fiorentina sull’artista è stata per lungo tempo fuori sede.

Tuttavia i progetti a lungo termine tra i musei giustificano la decisione: nel 2017 verrà esposto a Capodimonte un dipinto di Vermeer del museo di New York.

Olga Scotto di Vettimo, 06 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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