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Focus RestituzioniVerifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Attraverso un articolato dispositivo visivo, alla Fondazione Prada l’artista cinese analizza l’automazione dei processi produttivi sollevando questioni ecologiche, lavorative e di continuità culturale.
- Alessia De Michelis
- 18 dicembre 2025
- 00’minuti di lettura
Cao Fei, «Dash», 2026
Courtesy of the artist, Vitamin Creative Space and Sprüth Magers
Cao Fei mette in luce le ambivalenze della rivoluzione tecnologica
Attraverso un articolato dispositivo visivo, alla Fondazione Prada l’artista cinese analizza l’automazione dei processi produttivi sollevando questioni ecologiche, lavorative e di continuità culturale.
- Alessia De Michelis
- 18 dicembre 2025
- 00’minuti di lettura
Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliLa tecnologia agricola come lente per interrogare il presente e le sue fratture è al centro di «Dash», il nuovo progetto multimediale dell’artista cinese Cao Fei (1978) alla Fondazione Prada, che affronta le profonde trasformazioni in atto nelle campagne globali. Attraverso un articolato dispositivo visivo, Fei riflette sull’automazione dei processi produttivi, sulla progressiva sostituzione del sapere tradizionale con gli algoritmi e sulla ridefinizione del rapporto tra comunità rurali, territorio e aree urbane, sollevando questioni ecologiche, lavorative e di continuità culturale.
Negli ultimi tre anni l’artista ha condotto una ricerca sul campo nelle regioni rurali della Cina meridionale e nordoccidentale e nel Sud-Est asiatico, osservando da vicino lo sviluppo della «smart agriculture» in un contesto segnato da crisi climatica e invecchiamento demografico. Il progetto mette in luce le ambivalenze di una rivoluzione tecnologica che promette maggiore efficienza, riduzione del lavoro umano e sicurezza alimentare, ma che al tempo stesso genera nuove forme di dipendenza e disuguaglianza.
Combinando fotografia, videoinstallazioni, realtà virtuale, documentario e materiali d’archivio, «Dash» costruisce un ritratto stratificato e contraddittorio dell’agricoltura del futuro, fruibile dal 9 aprile al 28 settembre 2026 nella sede di Milano.