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A corredo della mostra «Judhoor / Roots: The Origins of Saudi Modernism», una tavola rotonda alla Maison Assouline, sito UNESCO

Courtesy of Bonhams

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A corredo della mostra «Judhoor / Roots: The Origins of Saudi Modernism», una tavola rotonda alla Maison Assouline, sito UNESCO

Courtesy of Bonhams

Bonhams inaugura il suo primo progetto in Arabia Saudita con «Judhoor / Roots»

Un’esposizione pionieristica alla LIFT Gallery di Riyadh esplora le origini del modernismo saudita attraverso capolavori, archivi storici e voci femminili del panorama artistico nazionale

Monica Trigona

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Bonhams annuncia con entusiasmo la sua prima iniziativa in assoluto nel Regno dell’Arabia Saudita: «Judhoor / Roots: The Origins of Saudi Modernism», una mostra accompagnata da un programma di eventi che si terrà dall’8 al 10 ottobre presso la LIFT Gallery, recentemente rinnovata, situata nel JAX District di Riyadh. Lo spazio espositivo, di proprietà di SAR la Principessa Nouf bint Abdulaziz Al Saud, sorge nel cuore del nuovo polo creativo della capitale saudita. Il percorso indaga le origini e le trasformazioni dell’arte moderna in Arabia Saudita, partendo dai pionieri come Abdulrahman Al Soliman, Safeya Binzagr e Mohammed Al Saleem, per giungere alle voci innovative degli anni Ottanta e delle generazioni successive. Secondo Nima Sagharchi, responsabile globale del dipartimento Arte del Medio Oriente di Bonhams, si tratta della «prima mostra curata da una casa d’aste a livello locale interamente dedicata all’arte moderna saudita, che mette in luce le radici profonde di questo movimento, portando alla luce una storia in gran parte trascurata, ma essenziale per comprendere il presente fermento culturale del Regno». Rinomata per la sua attenzione alle specificità dei mercati locali, Bonhams con «Judhoor / Roots» rappresenta un passo significativo nell’ampliamento dell’impegno della casa d’aste nei confronti del mondo arabo e, più in particolare, della scena artistica saudita.

Mohammed Al Saleem, «Untitled (From the Horizon Series)»

L’esposizione riunisce opere fondamentali del modernismo saudita insieme a materiali d’archivio e documentari di grande valore. Tra i pezzi di spicco figura un’opera orizzontale degli anni ’80 di Mohammed Al Saleem, ispirata all’astrazione dello skyline di Riyadh osservato dal deserto, oltre a uno dei dipinti più intimi di Abdulrahman Al Soliman: una visione dell’oasi di Al-Ahsa del 1981, realizzata con terra del deserto raccolta durante l’infanzia dell’artista. Particolarmente significativa è anche la presenza di materiali storici provenienti da Dar Al-Fnoon, il primo spazio dedicato all’arte moderna in Arabia Saudita, fondato dallo stesso Al Saleem. Un aspetto centrale della mostra è la valorizzazione del contributo femminile alla scena artistica saudita. Per la prima volta, una casa d’aste espone le opere di Safeya Binzagr, prima artista donna a tenere una personale nel Regno e laureata alla Central Saint Martins negli anni Sessanta. La sua celebre serie di 31 opere dedicate agli abiti tradizionali sauditi rappresenta un pilastro nella conservazione visiva dell’identità culturale nazionale. Da segnalare anche «Portrait of a Woman» di Bakr Sheikhoun, una potente espressione giovanile di colui che sarebbe poi divenuto il primo artista concettuale del Paese.

Le opere esposte a Riyadh faranno parte della prossima asta di Bonhams prevista per il 25 novembre a Londra. A corredo della mostra, si terrà una tavola rotonda presso Maison Assouline, nei pressi del quartiere storico di Diriyah, sito patrimonio mondiale dell’UNESCO. L’evento, co-organizzato dai collezionisti Taha Al Kuwaiz e Muneera Al Touq, vedrà la partecipazione di figure di spicco del panorama artistico e culturale saudita: Najla Al Saleem, artista e figlia di Mohammed Al Saleem; Abdulrahman Al Soliman; la curatrice e artista premiata Lulwah AlHomoud; l’accademica Nada Al Rakaf. Il dibattito sarà moderato dalla specialista d’arte araba Fadia Antar. Gli artisti presenti in mostra includono: Abdulhalim Radwi, Abdulrahman Al Soliman, Abdullah Al Shaikh, Bakr Sheikhoun, Ibrahim Al Fassam, Khalid Al Owais, Mohammed Al Saleem, Najla Al Saleem, Ola Hejazi, Safeya Binzagr, Saud Al Qahtani, Taha Al Sabban e Wedad Alahmadi.

Safeya Binzagr, «Traditional Attire»

Monica Trigona, 30 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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