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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliBologna. La mostra «Egitto. Splendore millenario. La collezione di Leiden a Bologna» al Museo Civico Archeologico (a cura di Paola Giovetti e Daniela Picchi, da oggi al 17 luglio, catalogo Skira; cfr. l'articolo di Francesco Tiradritti) è stata l’occasione per presentare per la prima volta l’approfondito restyling dell’antico museo bolognese oggi parte dell’Istituzione Bologna Musei diretta da Laura Carlini Fanfogna.
Il Comune ha speso un milione e mezzo di euro, di cui 350mila direttamente dall’ente dei musei civici, per il restauro permanente dello spazio espositivo: percorso di 1.700 metri quadrati, due nuove sale ora intonacate di rosso fiammante, guardaroba e ampio bookshop rinnovato.
La mostra che espone 500 pezzi, databili dal periodo Predinastico all’epoca romana, di cui la stragrande maggioranza è stata scelta dal museo di Leiden (è una delle collezioni egizie più importanti al mondo, detiene circa 16mila oggetti e attualmente è chiuso per restauri), è stata anche l’occasione per rinnovare la collaborazione della società privata Arthemisia Group a Bologna. «Ci sono opere d’arte sorprendenti, spiega il presidente dell’Istituzione Musei Lorenzo Sassoli de Bianchi, che permettono di vedere come la civiltà egizia era a colori. L'assenza di questi ultimi, il "bianco e nero" di tante opere giunte fino a noi hanno imposto nel tempo una visione stereotipata che ora contribuiamo a mettere da parte».
La collaborazione tra il Rijksmuseum van Oudheden di Leida e l’Archeologico di Bologna prosegue dal 2011 e ora, a Bologna, si intensifica invece la presenza di Arthemisia: «Posso dire, spiega la presidente Iole Siena, che questo è davvero un progetto... faraonico. Tempo fa abbiamo fatto una scommessa su Bologna e ora i numeri di aumento dei turisti in città e i numeri delle rassegne che qui proponiamo ci stanno dando ragione. Investiremo ancora in futuro sotto le Due torri, anche in eventi non direttamente nostri come è stato in occasione di questa rassegna».
La mostra, dotata di un programma didattico molto approfondito anche per la presenza della collezione egizia bolognese a pochi passi dalle sale per esposizioni temporanee, ha anche ottenuto la medaglia al merito artistico della Presidenza della Repubblica.
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