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Un esemplare di «Gazing Ball (Centaur and Lapith Maiden)», 2013, di Jeff Koons a maggio 2015 era stato proposto in asta da Sotheby’s con stime di 1,5-2,5 milioni di dollari. È rimasto invenduto

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Un esemplare di «Gazing Ball (Centaur and Lapith Maiden)», 2013, di Jeff Koons a maggio 2015 era stato proposto in asta da Sotheby’s con stime di 1,5-2,5 milioni di dollari. È rimasto invenduto

Battaglia legale tra un dealer italiano e Zwirner per un’opera di Koons

Il mercante italiano chiede 6 milioni di dollari di danni al collega newyorkese: non gli avrebbe consegnato una scultura del 2013 già pagata

Il 17 agosto i legali della Blue Art Limited, la società con sede a Londra di proprietà del mercante italiano F.M., hanno sporto denuncia contro il mercante d’arte newyorkese David Zwirner e la sua galleria che, a detta di M., non gli ha consegnato un’opera d’arte da lui acquistata per 2 milioni di dollari.

La nuova azione legale giunge dopo una prima querela, datata 4 agosto, e una successiva mozione di difesa di Zwirner che citava il nome dell’acquirente (in precedenza rimasto anonimo) e definiva l’azione legale «un caso di rimorso del compratore».
In risposta, quest’ultima azione legale di M. rivela l’opera al centro del caso: «Gazing Ball (Centaur and Lapith Maiden)» di Jeff Koons (2013), dalla mostra di quell’anno della galleria. E se in precedenza aveva chiesto il prezzo originale d’acquisto dell’opera più le spese, ora M. chiede 6 milioni di dollari di danni.


Nella nuova azione legale, gli avvocati di M. sostengono che Zwirner e la galleria hanno giocato «una sorta di “gioco delle tre carte” nel quale le tirature numerate della scultura», un’edizione di tre, oltre a una prova d’artista, «venivano distribuite ai compratori a casaccio».
Secondo la denuncia dei legali, il 24 giugno 2014 M. firmava un accordo d’acquisto e versava una caparra di 400mila dollari per l’esemplare numero 2 di una tiratura di 3. Agli inizi del 2015, la galleria comunicò a M. che la scultura era quasi completa e il collezionista iniziò a pagare il dovuto. Ad aprile 2015 l’opera era pronta, ma invece di essere consegnata a M. venne etichettata come «esemplare 3 di 3» e presentata in maggio all’asta serale di arte contemporanea di Sotheby’s, con stime da 1,5 a 2,5 milioni di dollari, e rimase invenduta.

Il 29 giugno 2015, secondo gli atti processuali, M. saldava gli ultimi 200mila dollari dovuti e, più o meno contemporaneamente, veniva completata un’altra scultura. Quest’ultima, tuttavia, dopo essere stata etichettata come esemplare 1 di 3 è andata a un altro compratore, che ancora doveva alla galleria 1,6 milioni di dollari.

M., alle prese con un mercato dell’arte problematico e con una scultura di una serie su cui ora pesa un invenduto all’asta, sostiene che al momento della sua prima azione legale del 4 agosto non aveva ancora ricevuto il suo pezzo.

A complicare ulteriormente le cose è il fatto, riportato negli atti, che le edizioni realizzate non sono uguali a quella esposta nel maggio 2013 nella mostra «Gazing Ball» presso la David Zwirner Gallery. Quella è ora classificata come «prototipo» e le dimensioni della scultura pronta per essere consegnata a M., sostiene il collezionista, sono diverse da quelle dell’opera da lui a suo tempo acquistata.

«È un livello di indifferenza verso i clienti scandaloso e francamente sorprendente per un mercante nei confronti di un compratore che ha pagato 2 milioni di dollari», ha dichiarato a «The Art Newspaper» il legale di M., John Cahill. «Il concetto che non solo una galleria ti possa consegnare un’opera quando vuole, ma che non debba neanche comunicare al cliente quale opera stia ricevendo, di che dimensioni sia, o qualsiasi informazione richiesta da una specifica legge».

Nella sua ultima denuncia, M. afferma che le transazioni di Zwirner violano la New York Arts and Cultural Affairs Law, modificata nel 1991 per «aumentare l’efficacia delle leggi a protezione degli acquirenti d’arte dalle pratiche evasive di alcuni mercanti», secondo gli atti processuali, e per definire le informazioni che devono essere fornite al compratore di una scultura. Dai documenti processuali emerge che M. rivendica ulteriori danni perché nella vaghezza del contratto d’acquisto e nella numerazione delle edizioni Zwirner avrebbe violato la legge. La querela, tra gli altri addebiti, accusa anche mercante e galleria di rottura contrattuale e di frode.

«Sono accuse senza senso», ribatte una portavoce di David Zwirner. «La galleria aveva già preso misure per chiudere il caso e le recenti accuse modificate sono anch’esse assolutamente infondate. Il cliente ha rifiutato la consegna dell’opera d’arte, che è finita ed è pronta per il ritiro. Purtroppo sta cercando di usare il sistema giudiziario come tattica di negoziazione».

Nella mozione di risposta, i legali di Zwirner avevano sostenuto che non c’era stata nessuna rottura contrattuale dal momento che la Blue Art «non specifica una data o un termine di consegna» e che si sarebbe invece trattato da parte della galleria di un «semplice tentativo per svincolarsi da un accordo nei confronti del quale aveva “perso interesse”», citando un’e-mail da M. a Zwirner in merito alla scultura. Avevano inoltre descritto le accuse di frode come «pretestuose», aggiungendo che nella sua «rivendicazione bomba, la Blue Art non attribuisce a Zwirner nessuna presunta rappresentazione fuorviante, né avrebbe potuto farlo, a dimostrazione che la sua causa contro di lui personalmente non è altro che una molestia».

«Non capisco perché David abbia scelto di trattarmi in questo modo», dice M. in un comunicato per conto della Blue Art. «È scorretto anche nei confronti dell’artista, che mi piace e che ammiro. Non è un segreto il fatto che io abbia contribuito a portare opere di Jeff Koons a Palazzo Vecchio nel 2015. Mi auguro di ottenere giustizia da un tribunale di New York».
 

Un esemplare di «Gazing Ball (Centaur and Lapith Maiden)», 2013, di Jeff Koons a maggio 2015 era stata proposta in asta da Sotheby's con stime di 1,5-2,5 milioni di dollari. È rimasta invenduta

Dan Duray, 18 agosto 2016 | © Riproduzione riservata

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