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Un trimestre orribile (con ottimismo)

Nel suo «third quarter report» Sotheby’s annuncia una perdita netta di 54,5 milioni di dollari

Nel suo ultimo report agli investitori Sotheby’s ha annunciato una perdita netta di 54,5 milioni di dollari per il terzo trimestre del 2016, il peggiore da diversi, difficili anni, confrontato alle perdite di 17,9 milioni dello stesso periodo nel 2015 e ai 27,7 milioni del 2014.

«Come avevamo già comunicato, non ci aspettavamo dei buoni risultati per il terzo trimestre», afferma Tad Smith, presidente e ceo della casa d’aste. La crisi, che non accenna ad arrestarsi, arriva dopo la perdita di alcuni membri di alto profilo dello staff nell’ultimo anno, tra cui i veterani David Norman, ex vicepresidente delle Americhe, e Alex Rotter, ex condirettore del dipartimento di arte contemporanea.

Questo e altri fattori hanno portato a voci di una potenziale acquisizione da parte di Chen Dongsheng, assicuratore cinese e nipote acquisito di Mao Tse Tung, che recentemente ha rilevato la più grande quota azionaria di Sotheby’s e possiede il 13,5% della società. Durante la presentazione del report, Smith ha annunciato una nuova aggiunta al cda di Sotheby’s: Linus Cheung, funzionario della Telecom Hong Kong che, ha dichiarato Smith, «proviene da un’area fondamentale del nostro mondo, la Cina, su cui contiamo per un brillante futuro per Sotheby’s».

La casa d’aste spiega che sta facendo del suo meglio per incrementare il suo valore e recentemente ha seguito l’esempio di Christie’s aumentando le commissioni di acquisto per gli acquirenti. Alla fine del mese scorso, Sotheby’s ha acquistato il Mei Moses Art Indices, un indicatore del valore dell’arte.

«Escludendo l’asta di arte contemporanea di Londra della scorsa estate, che si è tenuta nel terzo trimestre del 2015, le statistiche sull’andamento di questo terzo trimestre, paragonato ai periodi precedenti, consentono un certo ottimismo», afferma Smith. La casa d’aste ha aggiunto che si sta assistendo a una crescita nelle fasce basse e medie del mercato, grazie alle vendite online.

Le aste in sala sono scese solo dell’8% per questo trimestre, e il numero di acquirenti e offerenti è salito del 33%. La situazione per il resto dell’anno è invece meno positiva. «Crediamo che, escludendo i 383 milioni di dollari dell’asta single-owner Taubman dell’anno scorso, assisteremo a livelli di vendita più bassi nell’ultimo trimestre, tenendo conto delle tendenze viste negli ultimi periodi di sei e nove mesi, giù rispettivamente del 22 e del 26%», ha dichiarato il direttore finanziario Mike Gross.

Dan Duray, 11 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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