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Wassily Kandinsky, «Deux entourages», 1934, in prestito dalla Cultural Heritage Agency of the Netherlands

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Wassily Kandinsky, «Deux entourages», 1934, in prestito dalla Cultural Heritage Agency of the Netherlands

Arte (non più) degenerata riunita a Lucerna

Il Kunstmuseum ripropone una mostra che, novant’anni fa, si pose in aperto contrasto con le direttive repressive del regime nazista nei confronti dell’arte moderna

A novant’anni dalla mostra «These, Antithese, Synthese», il Kunstmuseum di Lucerna riunisce una selezione di opere moderniste nell’esposizione «Kandinsky, Picasso, Miró e altri di ritorno a Lucerna» (fino al 2 novembre). In un’Europa segnata allora dalla minaccia totalitaria e dalla censura nazista nei confronti dell’«arte degenerata», Lucerna osò proporre un’alternativa culturale con lavori di artisti come Giacometti, Taeuber-Arp, Calder e Braque.

Quella mostra del 1935 è entrata nella storia, eppure la sua ricostruzione si è rivelata una sfida ardua: pochissimi documenti, molte opere disperse o distrutte e un lavoro di ricerca durato oltre cinque anni. L’attuale progetto espositivo, curato da Fanni Fetzer, riesce nell’impresa radunando molte delle opere originali o valide sostituzioni, per offrire una visione viva e stratificata del Modernismo europeo tra le due guerre.

Questa occasione è per il museo anche un atto critico verso il proprio passato: se nel 1935 una sola donna, Sophie Taeuber-Arp, trovò spazio in mostra, oggi l’allestimento restituisce visibilità anche a Barbara Hepworth, allora esclusa dagli organizzatori. Un gesto che arricchisce la narrazione storica con una riflessione sull’esclusione sistemica delle artiste donne e sulle geografie culturali dell’epoca.

Accanto al valore storico e politico, si pone allo stesso modo la questione estetica: capolavori da collezioni pubbliche e private tornano a dialogare nello stesso luogo, in un percorso che attraversa tensioni, utopie e contraddizioni del primo Novecento. Un tributo potente alla forza rivoluzionaria dell’arte moderna ancora capace, oggi, di interrogarci.

Una veduta della mostra «These, Antithese, Synthese» nella sala con lucernario, con opere di Wassily Kandinsky, Alberto Giacometti, Jean Hélion e Hans Erni, Kunstmuseum Luzern, 1935. Biblioteca centrale di Zurigo, Fondo Konrad Farner, cartella 66.3

Una veduta della mostra «Kandinsky, Picasso, Miró e altri di ritorno a Lucerna», Kunstmuseum Luzern, 2025, con opere di Hans Arp, Alberto Giacometti, Barbara Hepworth e Ben Nicholson. Photo: Marc Latzel

Alessia De Michelis, 30 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Arte (non più) degenerata riunita a Lucerna | Alessia De Michelis

Arte (non più) degenerata riunita a Lucerna | Alessia De Michelis