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«Trionfo marino di Carlo II» (particolare), 1674, di Antonio Verrio, Londra, The Royal Collection Trust

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«Trionfo marino di Carlo II» (particolare), 1674, di Antonio Verrio, Londra, The Royal Collection Trust

Alla Tate Britain il Barocco del monarca allegro

Per la prima volta una mostra sull’arte britannica tra il 1660 e il 1714

Federico Florian

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Dal 5 febbraio al 19 aprile, la Tate Britain ospita la prima mostra istituzionale sul Barocco britannico, un capitolo dell’arte europea spesso trascurato dai manuali di storia dell’arte. «Barocco britannico: potere e illusione», a cura di Tabitha Barber e David Taylor, esamina le diverse espressioni della ricchissima cultura figurativa sviluppatasi in Gran Bretagna tra il 1660, l’anno dell’entrata trionfale a Londra di Carlo II dopo il crollo del Governo di Richard Cromwell, e il 1714, che coincide con la morte della regina Anna.

Un periodo in cui arte e assolutismo monarchico si intrecciano inestricabilmente e in cui lo splendore artistico, dalla pittura all’architettura, diviene diretta manifestazione dello status e dell’influenza politica dei committenti. Primo fra tutti Carlo II, il «Merrie Monarch» (monarca allegro), protettore di Christopher Wren, il celeberrimo architetto della cattedrale di St Paul, e del ritrattista Peter Lely, pittore ufficiale di corte (così come lo fu Van Dyck sotto Carlo I).

Fra i ritratti di Lily in mostra, tutte immagini idealizzate di una monarchia da poco restaurata e susseguitasi ai disordini dell’epoca repubblicana, figura quello di Barbara Villiers con figlio, duchessa di Cleveland e una delle innumerevoli amanti del sovrano, qui rappresentati come la Vergine e il bambino (1664).

Oltre a ritratti ufficiali di corte, sono presenti pale d’altare, i disegni di James Thornhill per la cupola dipinta di St Paul, nature morte e trompe-l’œil (come l’iperrealistico violino di Jan van der Vaart dipinto per una porta di Chatsworth House), progetti e modellini di edifici realizzati dai tre maggiori architetti dell’epoca (Nicholas Hawksmoor e John Vanbrugh, insieme a Wren), così come frammenti di illusionistici interni barocchi di ville e palazzi reali. Una mostra rivelatrice, in cui prestiti da magioni signorili per cui le opere furono originariamente commissionate si accompagnano a nuove scoperte e lavori mai mostrati prima al pubblico.
 

Federico Florian, 04 febbraio 2020 | © Riproduzione riservata

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Alla Tate Britain il Barocco del monarca allegro | Federico Florian

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