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Pierre-Auguste Renoir, «Ballo al Moulin de la Galette», 1876, Gustave Caillebotte Bequest, 1896

© Musée d'Orsay, Dist. Rmn-Grand Palais / Patrice Schmidt

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Pierre-Auguste Renoir, «Ballo al Moulin de la Galette», 1876, Gustave Caillebotte Bequest, 1896

© Musée d'Orsay, Dist. Rmn-Grand Palais / Patrice Schmidt

Alla National Gallery l’amore secondo Renoir

Dopo una prima tappa al Musée d’Orsay, nell’autunno 2026 approderanno a Londra oltre 50 capolavori del maestro impressionista capace di «raccontare l’amore e l’amicizia e le loro manifestazioni informali come chiavi della vita moderna»

L’amore, in tutte le sue forme, è il filo conduttore della mostra che la National Gallery di Londra dedicherà a Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) nell’autunno del 2026. Un’occasione preziosa per approfondire il lato umano del maestro francese, attraverso oltre 50 capolavori che indagano temi come la seduzione, la conversazione, il cameratismo maschile e la socievolezza del caffè e del teatro, così come l’allegria, il flirt, il corteggiamento e l’educazione dei figli.

«Renoir e l’amore» esplora gli anni decisivi tra metà anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento, in cui l’artista rappresenta l’affetto, la socievolezza urbana, il flirt, la vita familiare. Opere come «Ballo al Moulin de la Galette» (1876, in prestito dal Musée d’Orsay di Parigi), esposta per la prima volta in Gran Bretagna, e «Ombrelli» (1881-85) testimoniano un’evoluzione che dall’impronta impressionista si evolve in composizioni più solide e scultoree, mantenendo centrali le riflessioni sull’amicizia e sulla gioia nella natura.

«Più di ogni altro suo contemporaneo, Renoir si impegnò a raccontare l’amore e l’amicizia e le loro manifestazioni informali come chiavi della vita moderna, spiega il cocuratore Christopher Riopelle, Neil Westreich Curator of Post 1800 Paintings della National Gallery. Che si tratti di strade parigine o di boschi soleggiati, Renoir capì che le emozioni potevano essere fugaci, evanescenti e accecanti come l’altro suo grande e transitorio soggetto, la luce del sole». 

L’esposizione, organizzata con la collaborazione del Musée d’Orsay di Parigi (dove sarà presentata tra il 17 marzo e il 19 luglio 2026) e del Museum of Fine Arts di Boston (nel quale giungerà tra il 20 febbraio e il 13 giugno 2027), sarà aperta al pubblico londinese dal 3 ottobre 2026 al 31 gennaio 2027. Tra le collezioni private e i musei internazionali che hanno contribuito con importanti prestiti risultano la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, lo Städel Museum di Francoforte, il Nationalmuseum di Stoccolma, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Norton Simon Art Foundation di Pasadena, California, e la National Gallery of Art di Washington.

Per il museo francese contribuirà Paul Perrin, curatore capo e direttore della conservazione e delle collezioni del Museo d’Orsay, con la partecipazione di Lucie Lachenal-Tabellet, assistente alla ricerca archivistica; per il museo americano Katie Hanson, William and Ann Elfers Curator of Paintings, Art of Europe, con la partecipazione di Julia Welch, Arthur K. Solomon Assistant Curator of Paintings, Art of Europe.

Alessia De Michelis, 09 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Alla National Gallery l’amore secondo Renoir | Alessia De Michelis

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