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Riccardo Deni
Leggi i suoi articoli«L'approccio creativo, strategico e collaborativo di Alex al dipartimento del ‘20/21’ secolo è stato un fattore chiave nel mantenere la leadership di mercato», ha dichiarato in un comunicato Bonnie Brennan, CEO di Christie's, annunciando la promozione di Alex Rotten a Presidente Globale della società. Una scelta che appare naturale solo oggi, alla luce dei successi ottenuti da Rotter, ma che non erano affatto scontato solo qualche anno fa, quando nel 2017 entrò in azienda (lasciando la rivale Sotheby's).
In questo tempo da Christie's, Rotter ha però ottenuto una serie di importanti successi, come presidente globale per l'arte del ‘20/21’ secolo, che ora lo legittimano a pieno titolo per il salto di categoria. Sotto la sua guida sono infatti arrivate alcune delle vendite più sorprendenti della storia recente (e non solo) della maison.
Nel 2019 ha supervisionato la vendita di «Rabbit» (1986) di Jeff Koons, proveniente dalla collezione del defunto magnate dell'editoria S.I. Newhouse, per 91 milioni di dollari, ancora il prezzo più alto mai pagato all'asta per un'opera di un artista vivente. C'era sempre lui dietro alle aggiudicazioni di «Shot Sage Blue Marilyn» (1964) di Andy Warhol, per 195 milioni di dollari, nel 2023, il prezzo più alto mai pagato all'asta per un'opera d'arte del XX secolo. E anche del celebre «Salvator Mundi» (ca. 1500) di Leonardo da Vinci, che venduta per 450 milioni di dollari, nel 2017, detiene l'inarrivabile opera d'arte più costosa mai battuta all'asta.
Tre record clamorosi che non si chiederà certo a Rotter di superare. Suo compito sarà proseguire nel programma di sviluppo di "strategie innovative per le aste e le vendite private”, con queste ultime destinate ad avere un ruolo sempre maggiore nelle compravendite. A lui si riconduce, per esempio, l'ideazione di format innovativi come l’asta a staffetta in live streaming da quattro continenti.
Non solo quando si parla di opere, ma anche in tema di management, Christie's sa che per avere successo non può prescindere da ogni forma di creatività.
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