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Uno scorcio del Fondo ex Pasqualis in occasione degli scavi del 2023

Foto: Ministero della Cultura

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Uno scorcio del Fondo ex Pasqualis in occasione degli scavi del 2023

Foto: Ministero della Cultura

Ad Aquileia giovani archeologi scoprono tesoretti aurei tardoimperiali

Sono stati resi noti i risultati di una campagna di scavo durata tre mesi e condotta dal Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona presso il Fondo ex Pasqualis

Vittorio Bertello

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Ad Aquileia sono stati annunciati i risultati della nuova campagna di scavi archeologici presso il Fondo ex Pasqualis (già oggetto di indagine nel 2023), in un’area mai esplorata prima d’ora. Gli scavi sono stati avviati nel corso del 2025 e sono durati tre mesi. L’indagine è stata condotta dal Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona, su concessione del Ministero della Cultura e con il sostegno della Fondazione Aquileia.

Questo fondo costituisce una porzione strategica del tessuto urbano antico di Aquileia: situato in prossimità dell’alveo del porto fluviale romano, era sede di attività commerciali, magazzini per il deposito delle merci e snodo per il trasporto su acqua.

A coordinare il progetto è stato il Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona, che ha creato una squadra di venti giovani studiosi. L’interdisciplinarità e l’approccio basato sull’aggiornamento continuo degli strumenti di indagine hanno garantito una valorizzazione puntuale dei dati e dei reperti restituiti dal suolo. Sono stati adottati sistemi di analisi stratigrafica, rilievi digitali, telerilevamento e tecnologie Gis per la restituzione planimetrica dell’area, rendendo gli scavi di Aquileia un esempio di avanguardia scientifica.

Sono state rinvenute tre monete d’oro di epoca tardoimperiale, risalenti ai regni di Valente (364-378 d.C.), Magno Massimo (383-388 d.C.) e Arcadio (383-408 d.C.). I tre esemplari rimasero sepolti per secoli sotto il pavimento di un portico del mercato: forse doni imperiali, forse un piccolo tesoro nascosto in un’epoca di emergenza economica. Questa scoperta rappresenta un evento dal grande valore simbolico, in quanto certifica la presenza di commercianti, funzionari e militari d’alto rango che facevano di questa città un punto di riferimento importante per tutto il mondo romano.

Assieme ad esse, è stato portato alla luce un intricato insieme di anfore e magazzini risalenti all’antico porto fluviale di Aquileia, segno tangibile di una vivacità economica e di un’organizzazione logistica particolarmente evoluta. Le anfore testimoniano che il cuore mercantile di Aquileia era più esteso di quanto si sapesse finora.

Uno degli aspetti maggiormente apprezzati di questa campagna di scavi è stata la decisione di aprire le attività al pubblico. Gruppi di studenti, appassionati e cittadini hanno avuto l’opportunità di vivere in prima persona il fascino della scoperta, seguendo le attività sul campo, partecipando a workshop, visite guidate e dibattiti con gli archeologi.

Vittorio Bertello, 11 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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