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Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliVenerdì 5 e sabato 6 luglio la provincia di Cuneo si trasforma in un museo diffuso: chiese romaniche e barocche, castelli sabaudi, antiche torri civiche, percorsi paesaggistici e siti archeologici aprono le porte ai visitatori in occasione di Manifesta Bellezza, iniziativa promossa dalla Fondazione CRC per valorizzare il patrimonio culturale restaurato grazie al Bando Patrimonio Culturale.
L’evento, che coinvolge 34 beni, è anche l’occasione per il lancio ufficiale della nuova edizione del bando, giunto nel 2025 alla sua decima edizione. In dieci anni, oltre 11 milioni di euro sono stati destinati a 429 interventi in tutta la Granda. Un lavoro capillare, raccontato nel 2024 nel volume Manifesta Bellezza (scaricabile gratuitamente su fondazionecrc.it), che documenta nel dettaglio 50 progetti emblematici selezionati e documentati in collaborazione con il Politecnico di Torino.
Tra i luoghi simbolo di questa rinascita, aperti al pubblico nel weekend, c’è la Cattedrale di San Lorenzo ad Alba, costruita su un sito paleocristiano, dove un tempo sorgevano edifici pubblici della romana Alba Pompeia. Più volte rimaneggiata nei secoli – dal Medioevo al Barocco – è stata recentemente interessata da un intervento di restauro che ha coinvolto facciata, rosone, pronao, aula capitolare e cappella del SS. Sacramento. Sempre ad Alba, la Chiesa di San Giovanni Battista, uno degli edifici religiosi più antichi della città, nei secoli convento, magazzino e poi di nuovo luogo di culto. Il recupero ha valorizzato non solo l’architettura, ma anche il quartiere circostante, con una mostra permanente ospitata nel portico laterale.

Palazzo Torre Civica, Cuneo © Roberto Croci - Archivio ATL del Cuneese

Duomo, Alba
A pochi chilometri, la città di Cuneo riscopre la sua identità nella Torre Civica, le cui campane scandiscono da secoli il ritmo della vita urbana. Dopo restauri strutturali e una nuova valorizzazione multimediale – con pannelli, percorsi e vetrine interattive – la torre è oggi parte integrante di un circuito museale cittadino.
Spostandosi nelle Langhe, si incontrano poi luoghi dove storia e paesaggio dialogano armoniosamente. È il caso del Castello Reale di Govone, antica residenza estiva di Carlo Felice di Savoia, oggi tra le Residenze Reali del Piemonte tutelate dall’UNESCO. Il restauro ha interessato facciate, interni e belvedere, il castello è ora uno spazio per eventi culturali e visite scolastiche. Non lontano, a Diano d’Alba, la Tenuta dei conti Rangone – nota come Spianamento San Sebastiano – è stata riportata alla luce nell’ambito del progetto Langa del Sole. Appartamenti nobiliari, cucine storiche, parco e viabilità d’accesso sono stati completamente ripensati per restituire alla collettività un nodo culturale nel cuore della campagna.
In alta valle Grana, il progetto ICONALPE a Monterosso Grana propone invece un approccio diffuso e partecipato: un itinerario che attraversa edicole votive, affreschi mariani e architetture devozionali, mappando la spiritualità popolare alpina. Segnaletica, restauri e attività scolastiche trasformano il territorio in una scuola a cielo aperto. Un’idea simile guida il Sentiero dei Frescanti, nel paesaggio collinare tra Roero e Langhe: un cammino scandito da cappelle affrescate, QR code e percorsi escursionistici. Un esempio pionieristico di arte diffusa nel paesaggio rurale.
Non mancano interventi su siti più nascosti, ma non meno significativi, come il sito archeologico di Sant’Andrea a Mombasiglio, che conserva resti di epoca romana e altomedievale, integrati nel percorso espositivo del Castello napoleonico con pannelli, visite guidate e laboratori. A Mondovì, due progetti collegati hanno trasformato in poli culturali un ex collegio monastico e un antico Monte di Pietà: il Museo della Stampa, con torchi, matrici e libri rari, è il cuore del progetto LIBER; il Centro Studi Monregalesi, restaurato, è diventato sede di convegni, pubblicazioni e attività di ricerca sul patrimonio cittadino.
«Con Manifesta Bellezza vogliamo offrire a tutti la possibilità di scoprire da vicino i beni restaurati grazie all’intervento della Fondazione - spiega Mauro Gola, presidente della Fondazione CRC - È un invito a toccare con mano il valore della tutela culturale, un gesto che ha impatto concreto sulle comunità. Questo bando è anche un atto di responsabilità verso le generazioni future». Non si tratta dunque solo di conservazione, ma di restituzione attiva e generativa: i luoghi recuperati diventano spazi di relazione, memoria e futuro. Un’azione coerente con il Piano Pluriennale 2025–2028 della Fondazione CRC, che individua nella bellezza uno dei cinque assi strategici accanto a innovazione, inclusione, sostenibilità e competenze. La decima edizione del Bando Patrimonio Culturale, che stanzia 2 milioni di euro per nuovi progetti di restauro e valorizzazione da realizzare nei prossimi anni.
I dettagli sul bando e l’elenco dei siti visitabili sono disponibili su fondazionecrc.it/manifestabellezza, da cui è possibile anche scaricare gratuitamente il volume omonimo e consultare il programma completo delle aperture del 5 e 6 luglio. Nella stessa pagina è inoltre possibile iscriversi e partecipare agli incontri che accompagneranno il bando per tutto il mese di luglio. Si parte martedì 8 sarà la volta di Gianni Lobosco (Politecnico di Torino, DIST), che affronterà i temi della valorizzazione paesaggistica, del turismo lento e degli approcci partecipativi. Martedì 15, invece, l’attenzione si sposterà sulla conservazione programmata, con un focus su tecnologie BIM e buone pratiche a cura degli architetti Alessandro Braghieri e Maria Carratino. Infine, martedì 22, Michela Cardinali – restauratrice e direttrice del CCR – interverrà sugli approcci conservativi applicati al patrimonio mobile e archeologico.

Vescovado, Mondovì
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