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Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliCosenza. Giunge al secondo anno di attività il progetto «Residenza artistica Cosenza-BoCS Art». Curato da Alberto Dambruoso, il progetto ha coinvolto sinora duecento artisti, suddivisi in otto sessioni che si sono succedute a partire dal 4 luglio 2015, per riprendere domani, 1° luglio, dopo un pausa iniziata questo gennaio.
Gli artisti, ospitati nelle 27 razionali case-studio appositamente fatte costruire dal grande sponsor del progetto, l’amministrazione comunale, nel loro soggiorno cosentino, lungo dalle due alle quattro settimane, creano una comunità artistica in connessione con la comunità urbana, determinando un microcosmo di arte, vita, relazioni, territorio e quotidianità, in cui viene a riprodursi quella modalità della coesistenza estetica un tempo vivida, ma oggi in pericolosa via di estinzione.
Anche la varietà dei linguaggi espressi rispecchia la verità della scena contemporanea: pittura, scultura, fotografia, installazione, video, performance, street art.
Tra i duecento, molti gli artisti emergenti e molti quelli ampiamente emersi, come Favelli, Salvino, Colazzo, De Angelis, Bulgini, Ferratto, Bucchi, Pusole, Petrucci, De Ruvo, Dormino, Valli, Raparelli, Grassino, Pietroniro, Di Silvestre, Iginio De Luca, Padroni, Capitano, Viola, Piccolo, Angelosanto, Di Giugno, Chiasera, Peill, Mirabella, Gagliardi, Cardinali, Termini, Fato, Occhionero e Pontorno.
In epoca di fluttuanti rapporti tra centri e periferie, Cosenza sta scrivendo una possibilità di essere centro partendo dalla periferia.

Gli atelier delle residenze d'artista a Cosenza
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