Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliDesigner italiani e stranieri animano l’asta «Design 200» in programma da Cambi a Milano il prossimo 29 ottobre: 200 lotti partendo da Carlo Bugatti, del quale viene offerta una specchiera del 1900 circa nel suo consueto stile moresco in legno ebanizzato e intarsi in metallo (stima 4-6mila euro), fino all’architetto belga Marten Van Severen, presente con un’ondulata chaise longue modello «LCP», in metacrilato termoformato e particolari in metallo, prodotta da Kartell nel 2000 circa (2-4mila euro). Oltre note creazioni di Ponti, Fornasetti, Parisi, Buffa, Borsani, Mangiarotti e altri ancora, ci piace segnalare alcune icone del nostro design degli anni ’50 e ’60, come i due tavolini occasionali «Cicognino TN6», tra le invenzioni più note di Franco Albini per Poggi del 1953 (3-5mila euro), o la lampada da terra «Luminator» dei fratelli Achille e Piergiacomo Castiglioni, talmente moderna ed essenziale da essere prodotta ancora oggi da Flos. L’esemplare in ottone laccato offerto in asta è la prima edizione originale di Gilardi e Barzaghi del 1954 (3-5mila).
La poltrona a dondolo «Sgarsul» in legno curvato e seduta in pelle, prodotta da Poltronova nel 1962 su disegno di Gae Aulenti (mille-2mila euro) è un’efficace reinterpretazione neoliberty del legno curvato, in antitesi con il metallo imperante negli anni ’50, e il salotto modulare «Malitte» in poliuretano sagomato e rivestito in tessuto elasticizzato, prodotto da Gavina nel 1966 su disegno di Sebastian Matta (4-6mila), è un mobile-scultura che può trasformarsi in salotto scomponendo i suoi moduli e assecondando le esigenze di un piccolo spazio abitativo, esigenze che iniziano ad emergere proprio negli anni ’60. Esemplificativa del contro design di quel decennio è la lampada da tavolo «Record» in metallo cromato con dischi diffusori in vetro di Murano, prodotta da La Murrina nel 1969 su disegno del Gruppo DAM (mille-2mila). Il portato di Ettore Sottsass negli anni ’50, ’60, ’70 e ’80 è evidente nelle quattro sedie mod. «S12» in legno e rivestimenti in tessuto, prodotte da Poltronova nel 1958 (10-15mila), nella grande specchiera, in vetro specchiato montato su cornice di listelli di legno incrociato, prodotta da Santambrogio de Berti nel 1960 (8-10mila), e nel centrotavola «Murmansk» in argento, prodotto da Memphis nel 1980 ca. (10-15mila). Non poteva mancare Gabriella Crespi, presente con alcuni pezzi tra cui il mobile contenitore, scrittoio «Monsieur e Madame», proveniente da collezione privata, in legno e radica con dettagli in ottone del 1972 (15-20mila euro). Tra le curiosità, il tavolo basso «Petalas» dell’architetto polacco-brasiliano Jorge Zalszupin, in legno compensato curvato e metallo laccato, del 1960 ca. (8-10mila), e la lampada da tavolo in legno laccato e ottone lavorato, prodotta dalla Maison Jansen in Francia nel 1970 ca. (2-4mila), felice connubio tra naturalismo e decorativismo elegante, filone che avrà un notevole successo nel decennio.
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