Zoom sul corpo di Coplans

Attingendo dalle collezioni dei musei francesi la Fondation Henri Cartier-Bresson dedica una mostra al fotografo londinese

«Lying Figure, Holding Leg, Four Panels» (1990) di John Coplans © The John Coplans Trust
Luana De Micco |  | Parigi

John Coplans (1920-2003) è noto per aver messo a nudo il suo corpo, rappresentandolo nel modo più schietto e con tutti i difetti dell’età, molto lontano dai nudi maschili erotici di Robert Mapplethorpe.

La Fondation Henri Cartier-Bresson dedica al fotografo londinese la mostra «John Coplans. La vita delle forme», fino al 16 gennaio, attingendo dalle collezioni dei musei francesi. La carriera di Coplans non ha un percorso lineare; nel 1946 lascia gli studi d’arte e si dedica alla pittura, partecipando all’emergere dell’Astrattismo e dello stile Hard Edge.

Nel 1960 emigra negli Stati Uniti, dove si afferma come critico d’arte e curatore. Comincia a dedicarsi alla fotografia solo a 60 anni, inventando i suoi «autoritratti» senza volto, in bianco e nero, spesso frammentati, del suo corpo nudo di uomo non più giovane. Ma l’opera di Coplans, scrive la Fondation HCB, non deve essere ridotta alla sola «rappresentazione del corpo invecchiato». Essa «risponde a una prospettiva più ludica e universale inscritta nella lunga storia delle forme artistiche per il gioco di relazioni metaforiche con la natura e la scultura».

Coplans si dedica completamente alla fotografia a partire dal 1982. Il museo espone i primi scatti degli anni ’80, in cui l’artista «zooma» su alcune parti del corpo; quindi i grandi formati, a cui lavora dal 1988; e i montaggi più recenti, in cui sono combinati gli scatti di diversi frammenti del corpo. Il lavoro di Coplans è inoltre messo in dialogo con quello di altri artisti come Carleton Watkins, Constantin Brancusi, Walker Evans, Lee Friedlander.

La mostra è in collaborazione con Le Point du Jour-Centre d’Art Éditeur di Cherbourg (Normandia), dove sarà allestita dal 29 gennaio al 15 maggio 2022.

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