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Viaggio in Italia passando per ArtVerona

Adriana Polveroni presenta il nuovo corso della fiera veronese in programma dal 13 al 16 ottobre

Michela Moro

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Verona. ArtVerona | Art Project Fair, la fiera d’arte moderna e contemporanea in programma dal 13 al 16 ottobre prossimo, ha presentato le linee del nuovo corso con Adriana Polveroni direttore artistico. Avrà come titolo «Viaggio in Italia #backtoitaly» e sarà una fiera trasversale, senza steccati, che va incontro alle esigenze dei collezionisti, con una particolare attenzione alle gallerie di ricerca. «I collezionisti fanno la qualità di una fiera, e anche la sua riuscita. Lo scambio d’informazioni che noi possiamo offrire a chi acquista è vastissimo, sappiamo mettere in contatto galleristi e collezionisti seguendo gli interessi dei primi e il programma dei secondi; dopo tanti anni da entrambe le parti della barricata, dice la Polveroni che ha un lungo passato come giornalista e saggista, e ha lasciato per la fiera il suo incarico di direttore di Exibart, conosco le dinamiche, anche quando, come di questi tempi, gli scenari mutano. Sono molto soddisfatta per il nutrito drappello romano, capitanato da Sales di Norberto Ruggeri, con Ex Elettrofonica, Francesca Antonini Arte Contemporanea, Anna Marra Contemporanea, e altri in via di definizione. Guardiamo anche all’altra faccia del mercato, con il progetto indipendente di Free Stage, dedicato ai giovani artisti senza galleria e curato da tre artisti della generazione precedente, H.H. Lim, Daniele Puppi e Giuseppe Pietroniro. Abbiamo due nuovi premi, tra i sei della fiera, in collaborazione con l’Università Ca' Foscari di Venezia per lavori artistici sostenibili, di etica ambientale, e il premio Fotografia under 40, linguaggio attraverso cui molti si avvicinano al collezionismo. Ma, ripeto, il nostro zoccolo duro sono i collezionisti che hanno il polso della situazione e dai quali arrivano sempre suggerimenti eccezionali».

Le gallerie saranno circa 130, con un 30% di nuove rispetto alle scorse edizioni, e quattro sezioni: Main Section, Raw Zone per gallerie di ricerca con un solo artista, Scouting, con due o tre artisti esposti, e i8 – spazi indipendenti.
Gli acquisti in fiera sono compito di Giorgio Fasol, collezionista di lungo corso che per il terzo anno ha mandato a scegliere da una decina di colleghi collezionisti che si sono quotati permettendo così di avere a disposizione circa 50mila euro da spendere. «Abbiamo creato una piccola commissione con due direttori di museo, spiega. Nel 2015 abbiamo acquistato cinque opere che verranno affidate in comodato a lungo termine al Museo di Villa Croce di Genova, nel 2016 le opere erano invece dodici e sono destinate al MA*GA di Gallarate. Ci lasciano mano libera ma preferisco essere un collezionista talent scout e scoprire giovani capaci, come nel caso di Alessandro Sambrini che è stato poi premiato in Germania con altri artisti che lavorano con le tecnologie proprio con l’opera comprata da noi. Possiamo scegliere di destinare le opere acquistate tra i dieci musei che appoggiano la fiera, o altri in Italia a nostra discrezione».

La struttura della fiera offre un nutrito corollario di mostre, iniziative, e incontri reperibili su www.artverona.it; tra le iniziative in città sembra interessante l’idea di rendere il Museo di Castelvecchio luogo di riferimento quali la Serpentine a Londra o il Palacio de Cristal a Madrid, mete immancabili per chi visita le fiere in quelle capitali. Intorno a ArtVerona aleggia molta energia e passione per il progetto che, se ben sostenuto dalle istituzioni in causa, potrebbe permettere alla fiera un salto di qualità e posizionamento; c’è, se pur non dichiarata, la consapevolezza che questo sarà per la manifestazione veronese un anno cruciale.

Michela Moro, 31 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

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