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Il Corridoio Vasariano

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Il Corridoio Vasariano

Via i dipinti dal Corridoio Vasariano

Verranno collocati in alcune sale al primo piano della Galleria delle Statue e Pitture

Laura Lombardi

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Il progetto di riapertura del Corridoio Vasariano sotto la direzione dell’architetto Mauro Linari (responsabile unico del procedimento l’architetto Francesco Fortino) è entrato nella sua fase operativa col bando, per la presentazione delle domande che, scaduto il 22 settembre, era accessibile a tutte le imprese europee.

La procedura informatizzata è stata gestita da Invitalia, presieduta da Domenico Arcuri, e il valore di gara ammonta a circa 7 milioni di euro, con un costo complessivo di circa 10 milioni di euro (già finanziati): il cantiere sarà avviato all’inizio del 2021 per circa 18 mesi di durata. Realizzato per iniziativa del duca Cosimo I de’ Medici nel 1565, il corridoio (760 metri dagli Uffizi alla Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli), chiuso dal 2016, sarà accessibile con un biglietto speciale per un massimo di 125 persone per volta.

Gli oltre 700 dipinti che vi erano esposti, perlopiù autoritratti, troveranno sede in alcune sale al primo piano della Galleria delle Statue e delle Pitture. Saranno così tolti i filtri schermanti alle 73 finestre, mentre troveremo una trentina di sculture antiche e una raccolta di iscrizioni greche e romane (in deposito dagli anni ’80 dell’Ottocento).

Uno spazio accoglierà affreschi cinquecenteschi che decoravano l’esterno delle volte del Corridoio al Ponte Vecchio, staccati a fine Ottocento e finora in deposito. Due le tappe «storiche» documentate: l’una in corrispondenza di via Georgofili, in ricordo della strage nel 1993, l’altra, al di là di Ponte Vecchio dove avvenne la devastazione del centro storico da parte delle truppe naziste, specie nella Notte dei Ponti, il 4 agosto 1944.

Il Corridoio Vasariano

Laura Lombardi, 23 ottobre 2020 | © Riproduzione riservata

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