«Miracolo di san Domenico» di Valerio Castello (stima 70-100mila euro) © Cambi Casa d’Aste 2022

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«Miracolo di san Domenico» di Valerio Castello (stima 70-100mila euro) © Cambi Casa d’Aste 2022

Versace al Castello Mackenzie

Da Cambi in tre giorni sette aste dedicate all'arte antica: dipinti, disegni, maioliche e arredi

Carlotta de Volpi

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Nella seconda metà di giugno nel Castello Mackenzie, sede genovese della casa d’aste Cambi, si svolgono sette appuntamenti dedicati all’arte antica, tra dipinti antichi, maioliche, argenti e arredi d’epoca. Le vendite si aprono il 15 giugno con «Dipinti antichi», «Disegni antichi» e «Old Masters Paintings»: tre cataloghi dedicati all’arte figurativa che contano complessivamente ben 520 lotti.

Fra le opere più significative spiccano «Miracolo di san Domenico» di Valerio Castello, principale esponente del Barocco genovese, il cui olio su tela presenta una composizione drammatica e violenta composta da pennellate spontanee e colori brillanti (stima 70-100mila euro); «Testa composta con fiori» del fiorentino Francesco Zucchi, dipinto chiaramente ispirato alle celeberrime composizioni di Giuseppe Arcimboldo, in cui un delicato profilo femminile è delineato da una grande varietà di fiori (15-20mila); e «Venere e Amore» di Pietro Liberi (30-50mila).

Tra i disegni antichi il top lot è un «Ritratto di gentildonna», pastello su carta riconducibile alla cerchia della pittrice Rosalba Carriera (18-24mila). Da segnalare è anche «La deposizione di Cristo dalla Croce», tempera su pergamena eseguita da Giovanni Battista Castello detto il Genovese (10-15mila) e un ritratto di uomo attribuito a Jean-Auguste-Dominique Ingres (15-20mila).

Il 16 giugno vanno in scena le Maioliche e Porcellane, con una selezione di 167 pezzi. Tra questi, insieme a ceramiche antiche delle più celebri manifatture italiane ed europee come una prestigiosa collezione di rari oggetti della Manifattura Cozzi e una curata selezione dedicata a Flora Danica, vengono proposte delle antiche ciotole persiane risalenti al X secolo. Di rilievo sono il Piatto Urbino della bottega di Guido Durantino (8-12mila) e l’esclusiva zuccheriera con stemma Cavalli Venezia, realizzata dalla Manifattura Cozzi verso il 1770, dipinta in vivace policromia da Christian Friedrich Herold (stima 12-16mila).

Lo stesso giorno Cambi presenta un doppio catalogo dedicato agli Argenti Antichi e del XX secolo. Tra i 360 lotti, spiccano una raffinata caffettiera fiorentina della metà del Settecento (3mila-3.500) e un candeliere viennese di inizio secolo dalle eleganti forme stilizzate, caratteristiche della Wiener Werkstatte (3.500-4mila).

Il 17 giugno è infine il turno degli oggetti d’arte, opere e arredi provenienti da dimore italiane private. L’asta raccoglie opere da diverse proprietà, tra cui quella romana dell’interior designer Cesare Rovatti e alcuni arredi e tessuti dalla collezione di Gianni Versace. In tutto 314 oggetti, tra i quali spiccano i tre grandi dipinti su carta della Dinastia Qing, epoca Qianlong (1736-96), raffiguranti un paesaggio in cui si svolgono diverse scene di vita quotidiana (30-40mila), e l’imponente arazzo proveniente da Bruxelles e realizzato nel XVIII secolo che propone il tema biblico di «Ester al cospetto di re Assuero» (stima 15-20mila).

«Miracolo di san Domenico» di Valerio Castello (stima 70-100mila euro) © Cambi Casa d’Aste 2022

«Venere e Amore» di Pietro Liberi (stima 30-50mila euro) © Cambi Casa d’Aste 2022

Carlotta de Volpi, 13 giugno 2022 | © Riproduzione riservata

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Versace al Castello Mackenzie | Carlotta de Volpi

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