Londra. Fino al 29 settembre la National Gallery, presenta, curata dal direttore Gabriele Finaldi, la versione londinese della mostra «Bartolomé Bermejo: Master of the Spanish Renaissance», dedicata alle poche opere superstiti di uno stupefacente artista del Quattrocento spagnolo, Bartolomé Bermejo. Bartolomé de Cárdenas detto Bermejo, ovvero il Rosso (Vermiglio in italiano), benché figura di cui assai poco si sa, fu tra i più originali pittori del secondo Quattrocento spagnolo, capace di fondere il retaggio del Gotico fiammeggiante con i fermenti visionari e fiamminghi di Bosch, grazie a una carriera pittorica itinerante (dovuta forse alla sua origine di ebreo «converso») che lo portò a contatto con le varie culture dell’Europa d’Oltralpe.
La versione londinese della mostra si focalizza da un lato sulle sei opere di Bermejo mai viste finora fuori di Spagna: in primo luogo la «Desplà Pietà» (1490), così chiamata dal committente Lluís Desplà, arcidiacono della Cattedrale di Barcellona, dove l’opera è sempre ...
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