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In prima mondiale da Einaudi il libro dei disegni di William Jones, capolavoro di arte e scienza

«La farfalla ottiene / Poca simpatia / Anche se con favore menzionata / Dall’Entomologia / Poiché viaggia liberamente / E indossa un soprabito adeguato / I circospetti sono certi / Che sia dissoluta / Se avesse un blasone ordinario / O pudica Laboriosità / Sarebbe più agevole garantirne / L’Immortalità». Emily Dickinson (1830-86), che le farfalle spesso ha citato nelle sue poesie (come in quella sopra), non aveva tutti i torti.
E in pochi versi trovava con precisione la loro fortuna (bellezza) e il loro discredito: un soprabito adeguato. La loro svolazzante frivolezza, ai nostri occhi diventa «dissoluta»: di un’ape non lo penseremmo mai. E di sicuro, il richiamo all’entomologia non può non venire in mente, quando si abbia tra le mani questo volume sontuoso, di chiara bellezza, che nella livrea delle farfalle, nelle loro ali iridescenti, nelle dimensioni che variano e stupiscono e meravigliano, individua, al contrario un sentimento di meraviglia innocente e primordiale.
Il libro dei disegni di William Jones, rimasto inedito per oltre due secoli, rappresenta l’edizione completa, in prima mondiale, in facsimile, del manoscritto conservato nel Museum of Natural History dell’Università di Oxford, che illustra oltre 760 specie di lepidoptera (farfalle e falene) di tutto il mondo, alcune ormai estinte, commentato da un rinomato entomologo, Richard I. Vane Wright.
Il punto non è certo la questione scientifica, che ben pochi di noi possono cogliere. Noi stiamo parlando qui di un manuale di meraviglie: e di un manuale che si prolunga, pagina dopo pagina, icona dopo icona (come l’autore le chiamava). Jones, ricco mercante di vini, si ritira a Chelsea a godersi la pensione e si dedica per decenni a questa impresa che è la testimonianza di un’esistenza dedicata a ciò che di più effimero e bello possa esserci. Forse per Jones era anche una questione scientifica, ma per noi è solo arte. L’esito ultimo, anzi, di quella stretta unione fra scienza e arte che, una volta, non poteva essere separata.
Vale la pena di ripercorrere le ultime righe del volume dove la filosofia alla base del libro è chiaramente esplicitata: «Da oltre due secoli le icone suscitano l’interesse e l’ammirazione di pochi privilegiati. Solo un piccolo gruppo di lepidotterologi di Oxford e loro associati ha potuto subire il fascino dell’opera di Jones: la sua inaccessibilità al di fuori di questa piccola cerchia ne ha celato finora la notevole importanza culturale. Questi dipinti provengono da un’epoca in cui la fondamentale unità di arte, scienza ed estetica era fuori discussione. Il più grande merito delle Icone è proprio il suo valore intrinseco come ulteriore retaggio senza prezzo che riflette la curiosità, la passione, le competenze e la creatività dell’uomo».
Farfalle e falene. Il libro dei disegni di William Jones,
a cura di Richard I. Vane Wright, traduzione di Antonio Casto, 688 pp., 1500 ill. col., Einaudi, Torino 2021, € 65
