Image

«Three Peaches on a Stone Ledge with a Red Admiral Butterfly» (1693-95) di Adriaen Coortec © Private Collection

Image

«Three Peaches on a Stone Ledge with a Red Admiral Butterfly» (1693-95) di Adriaen Coortec © Private Collection

Venga a vedere la mia collezione di farfalle

In prima mondiale da Einaudi il libro dei disegni di William Jones, capolavoro di arte e scienza

Stefano Salis

Leggi i suoi articoli

«La farfalla ottiene / Poca simpatia / Anche se con favore menzionata / Dall’Entomologia / Poiché viaggia liberamente / E indossa un soprabito adeguato / I circospetti sono certi / Che sia dissoluta / Se avesse un blasone ordinario / O pudica Laboriosità / Sarebbe più agevole garantirne / L’Immortalità». Emily Dickinson (1830-86), che le farfalle spesso ha citato nelle sue poesie (come in quella sopra), non aveva tutti i torti.

E in pochi versi trovava con precisione la loro fortuna (bellezza) e il loro discredito: un soprabito adeguato. La loro svolazzante frivolezza, ai nostri occhi diventa «dissoluta»: di un’ape non lo penseremmo mai. E di sicuro, il richiamo all’entomologia non può non venire in mente, quando si abbia tra le mani questo volume sontuoso, di chiara bellezza, che nella livrea delle farfalle, nelle loro ali iridescenti, nelle dimensioni che variano e stupiscono e meravigliano, individua, al contrario un sentimento di meraviglia innocente e primordiale.

Il libro dei disegni di William Jones, rimasto inedito per oltre due secoli, rappresenta l’edizione completa, in prima mondiale, in facsimile, del manoscritto conservato nel Museum of Natural History dell’Università di Oxford, che illustra oltre 760 specie di lepidoptera (farfalle e falene) di tutto il mondo, alcune ormai estinte, commentato da un rinomato entomologo, Richard I. Vane Wright.

Il punto non è certo la questione scientifica, che ben pochi di noi possono cogliere. Noi stiamo parlando qui di un manuale di meraviglie: e di un manuale che si prolunga, pagina dopo pagina, icona dopo icona (come l’autore le chiamava). Jones, ricco mercante di vini, si ritira a Chelsea a godersi la pensione e si dedica per decenni a questa impresa che è la testimonianza di un’esistenza dedicata a ciò che di più effimero e bello possa esserci. Forse per Jones era anche una questione scientifica, ma per noi è solo arte. L’esito ultimo, anzi, di quella stretta unione fra scienza e arte che, una volta, non poteva essere separata.

Vale la pena di ripercorrere le ultime righe del volume dove la filosofia alla base del libro è chiaramente esplicitata: «Da oltre due secoli le icone suscitano l’interesse e l’ammirazione di pochi privilegiati. Solo un piccolo gruppo di lepidotterologi di Oxford e loro associati ha potuto subire il fascino dell’opera di Jones: la sua inaccessibilità al di fuori di questa piccola cerchia ne ha celato finora la notevole importanza culturale. Questi dipinti provengono da un’epoca in cui la fondamentale unità di arte, scienza ed estetica era fuori discussione. Il più grande merito delle Icone è proprio il suo valore intrinseco come ulteriore retaggio senza prezzo che riflette la curiosità, la passione, le competenze e la creatività dell’uomo».

Farfalle e falene. Il libro dei disegni di William Jones,
a cura di Richard I. Vane Wright, traduzione di Antonio Casto, 688 pp., 1500 ill. col., Einaudi, Torino 2021, € 65

«Three Peaches on a Stone Ledge with a Red Admiral Butterfly» (1693-95) di Adriaen Coortec © Private Collection

Farfalla malese gigante dal libro dei disegni di William Jones © University of Oxford, Museum of Natural History

Stefano Salis, 12 marzo 2022 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Il volume di Giulio Iacchetti esplora e analizza quelle cose spesso di ottimo gusto che fanno di tutto per sparire dalla nostra vi(s)ta

Nel Labirinto della Masone le evoluzioni dell’aeropittura, tra nuove possibilità figurative e scavo nell’interiorità dell'uomo

Una mostra in compagnia di Stefano Salis: «Una mostra bellissima e memorabile, molto più importante di quanto essa stessa non sembri credere»

Gian Carlo Calza ha esteso le sue ricerche nipponiche alla grafica dei manifesti, «una via dell’arte di grande maestria»

Venga a vedere la mia collezione di farfalle | Stefano Salis

Venga a vedere la mia collezione di farfalle | Stefano Salis