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Vasi bipartisan

«Voglio comunicare con un pubblico il più ampio possibile. Nulla mi rende più felice del vedere alle mie mostre qualcuno proveniente da un “background” non tradizionale, come dicono le persone che frequentano musei». Così dichiara Grayson Perry, superstar dell’arte britannica (vincitore del Turner Prize nel 2003, e Royal Academician dal 2012). Protagonista, dall’8 giugno al 10 settembre, di una personale alla Serpentine Gallery dal titolo «The Most Popular Art Exhibition Ever!» (La mostra d’arte più popolare di sempre!).


Un artista eclettico, che lavora con ceramica, bronzo, stampe e arazzi, e le cui opere affrontano il concetto di virilità nella società contemporanea e il rapporto tra arte e celebrità. Noto per il suo alter ego femminile, Claire, che interpreta regolarmente durante le occasioni pubbliche, Perry presenta qui alla Serpentine nuovi lavori: uno di essi consiste in due enormi vasi, uno dedicato ai proBrexit, l’altro ai proRemain, realizzati invitando il popolo britannico a condividere immagini e idee riguardo il controverso referendum di un anno fa.


Nelle stesse date, la Serpentine Sackler Gallery ospita «A Series of Utterly Improbable, Yet Extraordinary Renditions», mostra personale dell’artista e filmmaker americano Arthur Jafa. Concepita come un’installazione site specific per gli spazi della galleria di Hyde Park, la mostra si configura come un assemblaggio di immagini, oggetti e filmati ready-made che l’artista ha raccolto allo scopo di dare forma tangibile a quella che definisce «estetica black». Installazione che si espande al di fuori delle mura della Sackler Gallery attraverso un programma di eventi e proiezioni che hanno luogo in diverse aree di Londra, che fungono da «black sites»: uno di questi è il Royal Park of Kensington Gardens, dove è proiettato il noto video «Love is the Message, The Message is Death» (2016). 


Il 23 giugno, infine, s’inaugura il Serpentine Pavilion 2017, quest’anno commissionato all’architetto del Burkina Faso Diébédo Francis Kéré: un progetto ispirato all’albero che costituisce il perno della vita sociale di Gando, villaggio africano da cui proviene il suo autore.

Federico Florian, 04 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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Vasi bipartisan | Federico Florian

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