Un fotografo capriccioso
Al Museo Nazionale, di fianco alle sale che ospitano la bella mostra di Guercino (fino al 2 febbraio), una sontuosa festa ha accompagnato la presentazione del calendario commissionato da Generoso di Meo a Massimo Listri con le foto di Varsavia secondo i dipinti di Bellotto. Le vedute della capitale polacca, gli ultimi capolavori del vedutista veneziano, si susseguivano proiettate sul grande schermo, ricordando una Varsavia settecentesca ma anche la sua ricostruzione secondo gli stessi quadri. La città che ora sta vivendo un nuovo rinascimento nutre un’affezione particolare per Bellotto (guai non chiamarlo lì Canaletto, come egli stesso si nominava). Il calendario di Listri è un omaggio a Bellotto e a Varsavia, ma anche una sfida tra l’obiettivo di una macchina fotografica e la camera ottica di un vedutista. L’idea era quella di ricreare con le foto le vedute del veneziano, ma conservandone le belle
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