Tina Lepri
Leggi i suoi articoliRoma. La mostra fotografica «Tempo da lupi», dal 5 ottobre al 13 novembre al Museo Civico di Zoologia di Roma, è un omaggio al lupo, animale carismatico, leggendario, minacciato, che ha ispirato leggende, fiabe e racconti del brivido. Le immagini che immortalano il lupo nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, proprio nel suo ambiente naturale dove da tempo ha trovato rifugio e protezione, sono del fotografo-biologo Bruno D’Amicis. Appassionato di fauna selvatica e di montagna, D’Amicis si occupa principalmente di progetti multimediali in cui intreccia fotografia, divulgazione e conservazione. Ha vinto i premi World Press Photo e Wildlife Photographer of the Year.
Alla mostra fotografica è abbinata un’esposizione delle opere degli artisti naturalisti del movimento «Ars et natura» che da più di un decennio ha come soggetto dei propri lavori animali selvatici, paesaggi, piante e fiori, in Italia e all’estero. Sono Fabrizio Carbone, Alessandra Cecca, Stefano Maugeri, Elisabetta Mitrovic, Graziano Ottaviani, Marco Preziosi e Alessandro Troisi.
Il Museo Civico di Zoologia di Roma, fondato nel 1932 e restaurato da poco, è vicino a Villa Borghese e possiede e conserva un patrimonio di circa 5 milioni di esemplari che spazia dalle conchiglie di pochi millimetri alla balenottera di 16 metri. Le collezioni derivano in parte da una convenzione con l’allora Regia Università di Roma (oggi «La Sapienza») che raccoglieva anche le prestigiose raccolte dell’Archiginnasio Pontificio e dalle donazioni ricevute dopo la sua istituzione. La maggior parte di questo immenso patrimonio è nei depositi, in particolari magazzini a disposizione degli studiosi che ne facciano richiesta. Il Museo è comunque un vero e proprio archivio delle biodiversità e un patrimonio per tutti anche se è poco conosciuto e visitato.
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