Dal 18 settembre al 3 ottobre l’Arco di Trionfo sarà «impacchettato» da 25mila metri quadrati di tessuto di polipropilene argento-blu riciclabile e 3mila metri di cordone rosso. È il progetto di Christo, atteso in un primo tempo per l’aprile 2020, che si realizza a Parigi dopo i tanti rinvii legati alla pandemia.
L’opera si annuncia grandiosa: l’Arco, voluto da Napoleone Bonaparte e inaugurato nel 1836, all’imbocco degli Champs-Elysées, è alto 50 metri e largo 45. È anche la prima opera postuma di Christo, scomparso il 31 maggio 2020, a 84 anni, proprio mentre lavorava alla sua realizzazione. Un «sogno» che era però di lunga data, poiché i primi fotomontaggi risalgono al 1963.
L’opera, resa possibile anche grazie alla collaborazione del Centre des Monuments Nationaux, che gestisce il monumento, è interamente finanziata dalla Estate of Christo V. Javacheff, tra l’altro con la vendita di lavori originali degli anni Cinquanta e Sessanta. Gli schizzi e i modellini di «L’Arc de Triomphe empaqueté», sono stati esposti in una retrospettiva del Centre Pompidou l’estate scorsa.
A Parigi, insieme alla moglie Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009, aveva già «impacchettato» il Pont Neuf nel 1986. In Italia, una delle realizzazioni di maggior richiamo di Christo è stata «The Floating Piers» sul Lago d’Iseo, nel 2016.
Articoli precedenti
Si chiama Neom la megalopoli futuristica, dal costo di 500 miliardi di dollari e dalle dimensioni gigantesche di una catena montuosa. Utilizzerà energie rinnovabili «a zero emissioni», ma persino i francesi contestano a Edf, partner connazionale, il fatto che il progetto sia disumano e insostenibile
Opere in ceramica che rappresentano bizzarre creature ibride, tra uomo, animale ed elementi naturali arricchiscono il suggestivo percorso espositivo nella galleria Perrotin
La competizione sportiva più famosa al mondo è fonte d’ispirazione generalizzata per le più diverse mostre cittadine, al Louvre, al Marmottan-Monet, al Musée du Luxembourg e al Palais de la Porte Dorée
Gallerie di tendenza ma anche esercizi storicizzati della Ville Lumière partecipano alla 26ma edizione della fiera parigina, che il prossimo anno tornerà «a casa»