«Studio di pecora», di Francesco Londonio. Milano, Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco. © Comune di Milano

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«Studio di pecora», di Francesco Londonio. Milano, Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco. © Comune di Milano

Tutti online i fogli di Alberico XII Barbiano

Di uno dei maggiori collezionisti della Milano settecentesca sono stati rintracciati 3mila tra disegni e incisioni, in gran parte inediti

Fino al 2017, anno in cui si studiarono gli archivi della Fondazione Brivio Sforza, si credeva che il patrimonio di disegni e stampe donato dai Trivulzio al Castello Sforzesco alla vigilia dei bombardamenti del 1943 (che distrussero anche parte della loro documentazione) fosse stato formato in seno alla loro famiglia.

Solo allora si scoprì che si trattava invece di una parte della vastissima raccolta di Alberico XII Barbiano di Belgioioso d’Este (1725-1813), uno dei maggiori collezionisti della Milano d’allora (sue la «Madonna Litta» dell’Ermitage di San Pietroburgo e la «Dama» del Pollaiolo del Museo Poldi Pezzoli).

Gli studi su quelle carte sono perciò continuati, consentendo di rintracciare 3mila tra disegni (in maggioranza inediti) e incisioni della collezione, tutti consultabili dal 15 novembre sul sito delle Raccolte Grafiche milanesi. Mentre, fino al 26 febbraio, 40 disegni e dieci incisioni dal Cinque al Settecento sono esposti nelle Salette della Grafica nella mostra «I disegni del Principe. La collezione di Alberico Barbiano di Belgioioso al Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco», curata dalla responsabile delle Raccolte Grafiche milanesi, Alessia Alberti, con Agostino Allegri e Francesca Mariano.

In maggioranza italiani i disegni (di Barocci, Cambiaso, dei Procaccini, Ceruti e altri, con novità assolute e nuove attribuzioni; nella foto, «Studio di pecora» di Francesco Londonio); internazionali invece le incisioni, con fogli, tra gli altri, di Dürer e Rembrandt.

«Studio di pecora», di Francesco Londonio. Milano, Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco. © Comune di Milano

Ada Masoero, 17 dicembre 2022 | © Riproduzione riservata

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