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Robert Capa, In coda per l’acqua in una via di Napoli, ottobre 1943. © International Center of Photography/Magnum – Collection of the Hungarian National Museum

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Robert Capa, In coda per l’acqua in una via di Napoli, ottobre 1943. © International Center of Photography/Magnum – Collection of the Hungarian National Museum

Trieste, fino al 26 novembre Robert Capa «italiano» e multimediale

Mariella Rossi

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Trieste. Nell'annunciare un mostra in inverno di fotografi triestini contemporanei e per il prossimo anno, da aprile a fine agosto, una rassegna dedicata ai «transatlantici del cielo», Claudio de Polo, il presidente della Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia, ha anche precisato la nuova data di chiusura, il 26 novembre, della mostra «Robert Capa in Italia» all’Alinari Image Museum (AIM) di Trieste, estesa con la volontà di permettere ai più giovani di fruire di quello che definisce come «il primo progetto di multimedializzazione delle opere di Capa».

L’esposizione triestina è l’ultima tappa di una serie di presentazioni su scala nazionale dalle quali tuttavia si distingue per il fatto che accanto a 35 foto originali sono mostrate cento opere in versione digitale e sono stati sviluppati appositamente estesi contenuti multimediali, capaci di amplificare il racconto per immagini riportato da Capa degli gli anni della seconda guerra mondiale in Italia, dalla resa di Palermo, al funerale delle vittime delle Quattro giornate di Milano, agli alleati a Monreale. Mappe e timeline ripercorrono gli eventi della guerra e gli spostamenti del fotografo, un visore 3D immersivo catapulta lo spettatore all’interno di una trincea durante un’azione di combattimento immortalata da Capa, mentre una videoinstallazione mostra l'impatto del conflitto sulla società civile sparando in grande dimensione di fronte ai nostri occhi i volti provati della gente, come i bambini e anziani in coda per l'acqua nella Napoli bombardata del '43.

De Polo svela che una prima per il museo è rappresentata anche dalle strategie di coinvolgimento adottate, assolutamente transnazionali: «È stato pensato un programma di divulgazione rivolto in maniera specifica alle scuole, che è stato diffuso alle tre regioni del Triveneto e a tre nazioni straniere: alla Slovenia, all’Istria croata e alle regioni austriache di Stiria e Carinzia».Per agevolare l’accessibilità, l’Aim ha fissato un biglietto d’ingresso di 3 euro, concordato con l’amministrazione comunale, visto che il museo, inaugurato un anno fa nelle sale del Bastione Fiorito del Castello di San Giusto, è parte dei Civici Musei.
Ad acconsentire all’estensione della durata della mostra sono state le istituzioni coinvolte nella sua realizzazione, il Ministero delle Risorse Umane Ungherese e l’International Center of Photography (ICP) di New York.
L’esposizione è organizzata e prodotta dalla Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia e dal Museo Nazionale Ungherese di Budapest, ed è curata da Beatrix Lengyel per la parte storico-iconografica e da Massimiliano Pinucci-MbVision per quella multimediale.

Robert Capa, Benvenuto alle truppe americane a Monreale, 23 luglio 1943. © International Center of Photography/Magnum – Collection of the Hungarian National Museum

Robert Capa, Anziana donna tra le rovine di Agrigento, 17-18 luglio 1943. © International Center of Photography/Magnum – Collection of the Hungarian National Museum

Robert Capa, In coda per l’acqua in una via di Napoli, ottobre 1943. © International Center of Photography/Magnum – Collection of the Hungarian National Museum

Mariella Rossi, 20 ottobre 2017 | © Riproduzione riservata

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