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Tina Lepri
Leggi i suoi articoliPisa. Ben 13 opere di Modigliani attualmente in mostra nel Palazzo Ducale Genova sarebbero false. La denuncia presentata all’autorità giudiziaria da Carlo Pepi, lo studioso pisano che fu il primo a sostenere la falsità delle «teste» ritrovate a Livorno nel 1984 e attribuite al grande pittore, parla di «contraffazioni di opere d’arte». Nella lista delle presunte opere contraffatte, circa un terzo di quelle esposte a Genova, Pepi indica tra le altre «Cariatide rossa», «Gli sposi», «Nudo disteso» e il «Ritratto di Chaïm Soutine».
Alla Procura della Repubblica di Genova (che coordina le indagini, avviate dai carabinieri del Nucleo operativo Tutela Patrimonio Culturale di Roma dopo l'esposto di Pepi) i pubblici ministeri Paolo D’Ovidio e Michele Stagno hanno deciso di nominare un perito per dirimere il caso. Palazzo Ducale e MondoMostre Skira, organizzatori dell’esposizione genovese (visibile fino al 13 luglio) hanno definito l’apertura delle indagini «utile», offrendo agli organi inquirenti la massima collaborazione. Come riporta l'Ansa, Palazzo Ducale e MondoMostre Skira hanno incaricato i propri legali di procedere giudizialmente «a tutela della propria immagine e del proprio operato» e hanno annunciato che nei prossimi giorni «sarà presente a Genova il professor Rudy Chiappini (uno dei curatori della mostra, Ndr) per illustrare le scelte operate». In particolare, come ha dichiarato Rudy Chiappini a «Repubblica», due delle opere indicate da Pepi «prima come false e poi come dubbie: il "Nudo disteso" e il "Ritratto di Chaim Soutine"» sono state esposte negli ultimi anni in mostre internazionali e in Italia (a Pisa nel 2014 e a Torino nel 2015, nel caso del ritratto di Soutine) senza tuttavia suscitare «alcuna riserva».
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