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Si tiene dal 9 marzo al 5 maggio la seconda edizione di «Una Rete in Viaggio», programma di appuntamenti che mette in dialogo fra loro e con le istituzioni del territorio i soci di Rete Fotografia. Diffusa quest’anno in tre sedi e intitolata «Storie, idee, progetti. Fotografia e trasformazioni del paesaggio: sguardi, identità, narrazioni», la manifestazione prevede tre incontri in presenza (ma anche in streaming su Youtube e sulla pagina Facebook di Rete Fotografia): il 9 marzo a Biella sul tema della «Montagna» (Fondazione Sella); il 15 aprile a Cinisello Balsamo («La Pianura», al MuFoCo) e il 5 maggio a Trieste («Il Mare», in Palazzo Berlam-Assicurazioni Generali), tutti incentrati, con un approccio multidisciplinare, sul tema oggi così urgente della trasformazione del paesaggio in quei tre scenari naturali.
Insieme ad «Archivi Aperti», la manifestazione nazionale autunnale con cui Rete Fotografia ha iniziato il suo percorso nel 2011, e che tra il 13 e il 22 ottobre prossimo vedrà aprirsi la sua nona edizione, gli appuntamenti di «Una Rete in Viaggio» 2023 offrono gratuitamente, a un pubblico non solo specialistico, sempre nuove occasioni di riflessione su temi del nostro tempo e sulla valorizzazione e diffusione della cultura fotografica.
In questo caso, spiegano gli organizzatori, si punta sugli «scenari antropici della montagna, della pianura e del mare [che diventano] il virtuoso pretesto per una riflessione multidisciplinare sui materiali conservati e sulle nuove committenze fotografiche; sull’evoluzione dei territori che emerge attraverso la comparazione della documentazione fotografica e su cosa si possa imparare oggi da una loro attenta rilettura e interpretazione».
Al primo incontro, il 9 marzo a Biella, dedicato alla «Montagna», partecipano Agostina Lavagnino (Archivio di Etnografia e Storia Sociale AESS–Regione Lombardia), Daniela Scala (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea–CDEC), Angelica Sella (Fondazione Sella), Andrea Pivotto (Fondazione Sella) e Fabrizio Trisoglio (Fondazione AEM).
Al centro delle loro riflessioni, questo territorio che è da sempre al tempo stesso un luogo di confine ma anche di transito, quindi di osmosi culturale e commerciale, oggetto delle ricerche di tanti fotografi sin dai tempi dei pionieri della fotografia d’alta quota (come Vittorio Sella, 1859-1943, della famiglia d’imprenditori nel cui ex Lanificio trova posto la Fondazione Sella), tutti colpiti dalla ricchezza e molteplicità dei suoi messaggi.
In quest’occasione, spiegano gli organizzatori, si pongono al centro del dibattito «i temi delle trasformazioni del paesaggio montano da un punto di vista fisico-geografico e concettuale, incrociando con i patrimoni conservati sia il tema del lavoro, sia dell’ambiente antropizzato e dei mutamenti climatici, e sottolineando le differenze dell’approccio fotografico dalla metà dell’Ottocento ad oggi».

«Laghi di Cancano» (2016), di Francesco Radino. Fondazione AEM