Subotica (Serbia). Gioiello sconosciuto della Vojvodina, la città di Subotica, nel Nord della Serbia, conserva una serie di importanti edifici Art Nouveau tra i quali soprattutto la grande Sinagoga del 1902, terza più grande al mondo dopo Gerusalemme e Budapest, opera di due architetti protagonisti della Secessione ungherese: Dezsö Jakab e Marcell Komor. Ha riaperto i battenti dopo decenni di abbandono, devastazioni, restauri più volte iniziati e sempre interrotti fino agli anni 2000 quando è partita la rinascita (la decadenza era cominciata nel 1945).
La comunità ebraica che frequentava e sosteneva la Sinagoga era stata cancellata dall’Olocausto che ne aveva ridotto il numero di componenti da oltre 6mila a meno di 200. Chiusa, venduta, vandalizzata, venne ceduta nel 1979 al Comune della città che non intervenne anche per mancanza di fondi. Infiltrazioni d’acqua minacciavano la struttura dell’edificio; la grande cupola, che copre uno spazio circolare capace di ospitare 4mila fedeli, stava cedendo.
È quest’ultima la parte più stupefacente della struttura, realizzata usando tecniche d’avanguardia per l’epoca: cemento e otto colonne in acciaio ricoperte di gesso e decorazioni a foglie di palma. A rischio tutto il soffitto, ricoperto di piastrelle invetriate e complesse decorazioni Art Nouveau, mentre scomparivano (rubate o crollate) le vetrate colorate, compresa quella di Tiffany. Nel 1989 per la salvezza della Sinagoga intervenne l’Unesco e la nuova Serbia dopo la caduta del Muro si impegnò nei primi lavori.
Decisivo però è stato nel 1996 l’intervento del World Monuments Fund che ha inserito l’edificio nella lista dei sette monumenti religiosi più minacciati d’Europa. Cominciarono i lunghi, complessi lavori di consolidamento strutturale anche con il contributo della Ue. Nel 2005 è stato completato il recupero delle quattro cupole minori, insieme alla sostituzione delle travi in legno, ormai indebolite dall’acqua,che sostenevano la cupola centrale. Altri cinque anni e nel 2010 erano pronti il tetto e il sistema di drenaggio delle acque. Nel 2012 è stato affrontato il problema della facciata sud ovest con i suoi tre ingressi principali e la sostituzione dei tanti mattoni danneggiati.
Quanto agli interni, nel 2016 il Governo serbo ha stanziato 3 milioni di dollari per il restauro delle decorazioni. Tra 2015 e 2017 anche il Governo ungherese ha contribuito con 1,6 milioni di euro alla definitiva sistemazione dell’interno e degli spazi esterni: giardini, recinzione e illuminazione. La salvezza di questo importante edificio di preghiera, cultura e arte, darà il via a nuovi flussi turistici tra la vicinissima Ungheria e la città di Subotica, che oltre alla Sinagoga possiede altri importanti edifici dell’Art Nouveau come lo spettacolare Centro Congressi del 1904 progettato dall’architetto magiaro Ferenc J. Raichle.