Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliLa frase di Primo Levi «Meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti» accoglie il visitatore sul sito web del nuovo Centro Memoriale delle Vittime del Terrorismo della città basca. Pronto da gennaio, il Memoriale costato 2,1 milioni di euro, stanziati dal Ministero dell’Interno e dal Comune di Vitoria, attende il via libera all’inaugurazione, ritardata dalla pandemia e dalle elezioni di maggio.
Secondo il portavoce del museo Gorka Angulo «si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, perché rappresenta le vittime di tutti i tipi di terrorismo che hanno avuto luogo in Spagna, indipendentemente dalla loro connotazione politica». Una sede più piccola del Memoriale aprirà in seguito a Madrid, città che ha il triste primato dell’attentato con più vittime in Europa (192 morti e 2.057 feriti negli attacchi dell’11 marzo 2004, tra cui quello della stazione di Atocha) e, a differenza di quello di Vitoria incentrat sul conflitto basco, approfondirà il terrorismo di matrice islamica.
L’allestimento del Memoriale punta sul massimo realismo possibile. In mostra più di mille testimonianze di vittime, dal 1977 ad oggi, e una riproduzione fedele della cella sotterranea in cui l’Eta, l’organizzazione basca separatista sciolta nel 2018, tenne sequestrato per 532 giorni, tra il 1996 e il 1997, la guardia carceraria José Antonio Ortega Lara.
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