Caro Gaggero,
a metà tra l’astronave e il camper questa architettura minore vuole sembrare a tutti i costi maggiore. In un luogo in cui tutti gli edifici sono improntati alla minuscola modestia questo, pur nelle piccole dimensioni, aspira a comunicare grandezza, potere, sovranità. L’ambizione, perfettamente raggiunta, è quella di mettere in condizioni gli occupanti dei terrazzi di cenare al fresco e con una vista amplissima sulla valle sottostante. Dai terrazzi infatti si vedono i versanti alberati delle colline e perfino il mare, che è abbastanza lontano. Purtroppo sotto ai terrazzi ci sono orti segmentati con ogni genere di recupero: letti desueti, bidoni multicolori, antiche porte divelte e anche qualche vecchia vasca da bagno, utile come serbatoio idrico ma anche stagno estivo per le rane.
Luccardini

 

Caro Luccardini,
lo sbalzo rinforzato è un’arte piuttosto rilevante del fai-da-te rurale. Il panorama da Baiardo è magnifico: perché non goderselo? Questo forse è l’incipit del terrazzatore, anche se penso di più al movente dell’aumento della superficie utile. Ovviamente dai terrazzi non si vedono i terrazzi, quindi da loro il panorama resta bello, un po’ meno quello degli altri. Ma gli altri chi sono? Esistono gli altri? Se non li pensi non ci sono. Quando gli sbalzi sono stati eretti gli altri non c’erano. Né nella mente dell’edificatore, crassa indifferenza, né nella realtà. Gli altri pensavano ai fatti loro e non guardavano il nuovo panorama. Dopo averlo visto avranno pensato: lo faccio anch’io appena posso! Non mi mancano cinismo e scetticismo, perciò sogno come ampliare il mio terrazzo che, abitando io di fronte alla Cattedrale, sarà bellissimo, almeno per me. 
Gaggero