Tarli nei retabli
La Soprintendenza chiede aiuto
Il retablo, dal latino «retro tabula altaris», veniva sistemato proprio dietro l’altare. Quello dei retabli sardi, più solari di quelli spagnoli, è un patrimonio prezioso e quasi sconosciuto, anche perché spesso conservato in chiese chiuse. Sono macchine pittoriche complesse e stratificate, composte di decine di pezzi dalle dimensioni più varie.
Alcuni sono in perfette condizioni e monitorati dopo il recente restauro, come il cinquecentesco retablo della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Perfugas (Sassari), il più grande della Sardegna (8,40x6,60 metri) intatto con i suoi 54 pezzi smontabili. Altri sono in grave degrado fra cui il misterioso retablo di Tuili (paese del Medio Campidano) con le storie della Madonna e dei Vangeli, custodito da sempre nella parrocchiale di San Pietro e realizzato tra il 1489 e il 1500 dal Maestro di Castelsardo.
Alto più di 5 metri e largo 3,5, raffigura la vita
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