Spoerri Eat e Mat
Fino al 27 marzo la Galleria Civica d’arte contemporanea è sede della mostra «Daniel Spoerri. Eat Art in transformation», a cura di Susanne Bieri, Antonio d’Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini.
Spoerri (al secolo Daniel Feinstein, 1930), rumeno naturalizzato svizzero, dopo una carriera come ballerino nella Berna degli anni Cinquanta, approda in Svizzera dov’era giunto dopo che il padre nel 1942 era stato ucciso dai nazisti in Romania, diviene negli anni Settanta un ristoratore e fondatore della Eat Art, dando vita a numerosi banchetti. Con i celebri «tableaux pièges» dà vita a una riflessione fisica sulla banalità del vivere quotidiano. L’artista blocca così l’attimo di un gesto semplice e comune come appunto un pasto evidente dai suoi resti fisici.
Il percorso mette in scena l’intera produzione di Spoerri. Si parte con i primi elaborati, risalenti agli anni 1955-61, legati alla rivista «Material»,
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