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Spire tentatrici

Federico Castelli Gattinara

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Mentre procedono i restauri della Scalinata di Trinità dei Monti grazie ai 1,5 milioni di euro messi a disposizione da Bulgari, la maison propone a Palazzo Braschi la mostra «SerpentiForm. Snake through Art, Jewellery and Design», aperta dal 10 marzo al 10 aprile e dedicata alle tante opere d’arte (compresa l’arte applicata) dall’antichità a oggi ispirate al serpente. La rassegna parte da alcuni gioielli dell’antichità classica greco-romana provenienti dai musei archeologici di Taranto e Napoli e da Pompei.

Nell’arte contemporanea il motivo è seguito attraverso i divertissement futuristici di Fortunato Depero, le raffinatezze di Paul Klee, l’ironia di Keith Haring, i giochi colorati di Niki de Saint Phalle, le linee di Alexander Calder, gli specchi di Mat Collishaw, i surreali uncinetti di Joana Vasconcelos e tanti altri. A questi artisti si aggiungono importanti fotografi come Robert Mapplethorpe, Richard Avedon e Helmuth Newton, abiti vintage di celebri stilisti italiani e creazioni da archivi teatrali e cinematografici, con una sezione riservata ai costumi di scena di Elizabeth Taylor nel colossal «Cleopatra» del 1963. Non poteva mancare poi una carrellata sui «Serpenti» di Bulgari, a partire dai primi celebri orologi-bracciale degli anni Quaranta, icone della creatività della maison. Accompagna la mostra il volume Serpenti in Art, edito da Canvas, con un commento critico di Anthony Downey.

Federico Castelli Gattinara, 06 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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Spire tentatrici | Federico Castelli Gattinara

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