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Anny Shaw
Leggi i suoi articoliIl patron Yves Bouvier è stato denunciato per frode da un collezionista russo
L’uomo d’affari svizzero e «re dei porti franchi» Yves Bouvier si dimette dal Freeport Luxembourg, da lui fondato attraverso società affiliate e in cui è il principale investitore, in seguito all’accusa di frode sulla transazione di opere d’arte (cfr. n. 351, mar. ’15, p. 4).
David Arendt, amministratore delegato della società, ha confermato che il «passaggio di consegne» sarà annunciato a breve, sottolineando comunque che Bouvier «non è mai stato coinvolto nella gestione diretta del Freeport Luxembourg». Arendt non ha rilasciato dichiarazioni sugli aspetti legali della vicenda. Bouvier, investitore di maggioranza nei porti franchi di Singapore e del Lussemburgo (quest’ultimo inaugurato lo scorso 18 settembre; cfr. n. 346, ott. ’14, p. 4), è stato arrestato a febbraio dopo la denuncia del miliardario russo Dmitry Rybolovlev, proprietario dell’As Monaco football club.
Il russo ha accusato il magnate di complicità nel riciclaggio di denaro sporco e di frode per avergli addebitato milioni di dollari in transazioni di opere d’arte. Tra le opere coinvolte pare vi siano «Salvator Mundi», 1498-1506, di Leonardo da Vinci, e «Nu couché au coussin bleu», 1916, di Modigliani. Bouvier, rilasciato dietro il pagamento di una cauzione di 10 milioni di euro, respinge le accuse. Il 12 marzo i beni di Bouvier sono stati congelati da una corte di Singapore.
L’ordinanza temporanea gli impedisce di disporre di ogni proprietà personale fino a un valore di 500 milioni di dollari. La corte ha inoltre chiesto a Bouvier la riconsegna di «No 6 (violet, vert et rouge)», 1951, di Mark Rothko. Secondo Art Media Agency, per far fronte alla fuorisciuta di Bouvier, un gruppo di direttori indipendenti (i cui nomi non sono stati resti noti) dovrebbero entrare nella gestione del Freeport Luxembourg fino alla conclusione del processo
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