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Le installazioni multisensoriali di Ernesto Neto inaugurano il nuovo ciclo della Gamec
- Ada Masoero
- 09 giugno 2021
- 00’minuti di lettura


«Kiasma» di Ernesto Neto
Sole, polpo, vita ed eretico
Le installazioni multisensoriali di Ernesto Neto inaugurano il nuovo ciclo della Gamec
- Ada Masoero
- 09 giugno 2021
- 00’minuti di lettura
Per il quarto anno la GAMeC si sposta, in estate, in Palazzo della Ragione, e dal 10 giugno al 26 settembre presenta la personale di Ernesto Neto «Mentre la vita ci respira-SoPolpoVit’EreticoLe», con cui debutta il nuovo ciclo triennale curato da Lorenzo Giusti. La mostra, a vent’anni dalla prima partecipazione dell’artista brasiliano alla Biennale veneziana (di Harald Szeemann, 2001) dove Germano Celant lo invitò a rappresentare il Brasile, anticipa la mostra «Nulla è perduto», che si terrà in GAMeC nel prossimo autunno.
Per la Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione, Neto (1964) ha realizzato un’installazione formata da un complesso di elementi raggruppati sul pavimento in una forma ambigua, a metà tra il polpo e il sole, centrata da un cerchio che evoca l’ombelico, con tutte le implicazioni simboliche e cosmogoniche di generatore di vita di cui è portatore in ogni cultura del mondo.
Se questa è la forma dell’installazione, la funzione è di essere un luogo di sosta, dove il visitatore può distendersi o sedersi su un insieme di pietre, paglia, piante, spezie profumate ed erbe medicinali, queste rinchiuse in sacchetti lavorati a crochet, a evocare le figure delle donne che in passato, separandosi dalle norme condivise e incarnando così il (temuto) lato selvaggio della natura umana, lavoravano le erbe medicinali, guadagnandosi la fama sinistra di streghe e di eretiche, fino a essere condannate al rogo.
Il titolo misterioso, «SoPolpoVit’EreticoLe», acrostico di sole, polpo, vita ed eretico, condensa tutte le valenze di questa potente installazione multisensoriale, mentre suggerisce di tornare a connettersi con la vita naturale. Intanto, fino al 29 agosto nello Spazio Zero di GAMeC va in scena la personale della lettone Daiga Grantina (Riga, 1985) «Atem. Lehm Fiato e Argilla» a cura di Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni

«Kiasma» di Ernesto Neto