Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliRoma. Il mito, la natura, la storia, l’arte, la femminilità violata e rigeneratrice, sono i temi ricorrenti nelle oltre cinquanta sculture in porcellana realizzate da Annalia Amedeo, restauratrice napoletana votata all’arte, a partire dal 2012 e nelle nuove installazioni site specific attualmente esposte alla Casina delle Civette in Villa Torlonia a Roma, fino al 21 gennaio, nella mostra «Sinestesie, natura, storia, arte» a cura di Elena Paloscia.
La sede, densa di suggestioni liberty fin de siècle, ben si sposa con le raffinate creazioni simboliste in candida porcellana con dettagli in tenui variazioni del rosa e dell’azzurro dove, come scrive la curatrice nel catalogo edito da Guida, «diventano protagonisti la foglia, il fiore, la coppa, il fossile e la maschera, declinati secondo un sentire intimo, espressione di un percorso lento, di trasformazione, che ricalca i tempi dell’esistenza stessa». Il bel volto di Venere, nella sequenza «Come tu mi vuoi» e nell’installazione «Angeliche farfalle», è violato da sottili crepe, contaminazioni brucianti, forature, ferite lasciate dal tempo e dalla sua storia, dolore al contempo lenito da morbide e sensuali corolle di fiori, da foglie che si aprono come ali di farfalla, che si allungano e si fanno nastri, bende che avvolgono e leniscono.
Anche le «Memorie fossili», radici, sugheri porosi, stratificazioni geologiche, sono animate, rivitalizzate da foglie lanceolate di bianca porcellana o da gusci d’uovo dischiusi a simboleggiare una nuova vita.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è presentata dal Centro Studi per la Storia della Ceramica Meridionale, diretto da Guido Donatone.
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