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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliIl 19 novembre Van Ham presenta la sua seconda asta annuale di Fine Art con circa 200 tra dipinti, sculture e disegni dalla fine del Trecento al primo ’900, molti provenienti da quattro collezioni private (fra cui i dipinti dell’erede dell’azienda cosmetica Wella Thomas Olbricht). Fra i lotti spicca la tavoletta inedita di Luca Signorelli raffigurante «San Nicola di Bari salva tre cavalieri» (stima 10-15mila euro), parte della predella della pala della Chiesa di San Niccolò a Cortona (gli altri elementi sono all’High Museum di Atlanta, in deposito dalla Collezione Kress) e l’olio su tela con «Davide con la testa di Golia» (1620-22) di Bartolomeo Manfredi e bottega (100-120mila).
A seguire, di Giovanni Domenico Ferretti detto L’Imola (1692-1768), esponente simbolico del Rococò toscano, «La congiura di Filota» (80-120mila), olio su tela eseguito attorno al 1740, esposto agli Uffizi nel 2009 nella mostra «ll fasto e la ragione. Arte del Settecento a Firenze» e parte di un pendant di episodi dalla vita di Alessandro Magno, il cui secondo elemento si trova al Musée Calvet di Avignone.
Fra le seicentesche nature morte dei tedeschi Georg Flegel (30-40mila) e Peter Binoit (20-25mila), i due filosofici trompe l’œil del veronese Sebastiano Lazzari, pendant datati 1783 e 1785 (70-80mila la coppia). Infine, per la pittura ottocentesca, «Le due Veneziane (L’Anello)» (130-190mila), opera tipica del pittore italo-austriaco Eugen von Blaas datata 1896, in cui la tinta sgargiante degli abiti femminili umilia la tenue tavolozza circostante e la caratterizzazione delle figure tra gestualità e mimica, intensificata dall’intenso dettaglio pittorico, dà al dipinto plasticità quasi fotorealistica.

Giovanni Domenico Ferretti detto L’Imola, «La congiura di Filota»
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