Siamo tutti Dante

Le celebrazioni per i settecento anni della morte di Dante Alighieri uniscono l'Italia

Luigi Ontani vestito da Dante
Jenny Dogliani |

Settecento anni fa, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321, moriva a Ravenna il 56enne Dante Alighieri, probabilmente di malaria. Una ricorrenza celebrata con un programma inaugurato lo scorso 5 settembre dal presidente Sergio Mattarella sulla tomba ravennate del sommo poeta. Vi fanno capo centinaia di appuntamenti in tutta Italia, organizzati sotto l’egida dell’apposito Comitato Nazionale per le Celebrazioni istituito dal Mibac e presieduto da Carlo Ossola: spettacoli, convegni, letture, pubblicazioni e mostre.

Ecco una selezione di alcune tra le mostre più interessanti. Cominciamo con il ricco calendario di Ravenna. Nella Chiesa di San Romualdo fino al 4 luglio «Le arti al tempo dell’esilio» presenta opere di Giuliano da Rimini, Arnolfo di Cambio, Nicola e Giovanni Pisano, Giotto, Cimabue e altri artisti attivi nel periodo dell’esilio dantesco, voluto nel 1302 da papa Bonifacio VIII. Stesso tema nel dipinto ottocentesco «Dante in esilio» di Annibale Gatti, dove il poeta è ritratto con il figlio nella pineta di Classe (nei Chiostri francescani fino al 5 settembre).

Dal Trecento ai giorni nostri spazia invece «Dante. Gli occhi e la mente. Un’epopea pop», con libri, film, fumetti, videogiochi e pubblicità che raccontano Dante come icona senza tempo, al Mar da settembre a gennaio prossimi. E fino al 17 luglio prosegue nella Biblioteca Classense «Inclusa est flamma. Ravenna 1921», la rassegna che ripercorre le celebrazioni del VI centenario.

Tante le iniziative fiorentine, nella città dantesca per eccellenza dove il Poeta nacque nel 1265 e trascorse gran parte della sua vicenda umana e politica. Gli Uffizi collaborano a importanti mostre come «Dante. La visione dell’arte», nei Musei di San Domenico a Forlì dal 30 aprile all’11 luglio, con 50 opere dal Medioevo al Novecento, da Giotto a Casorati, per illustrare opera ed eredità dantesche.

A Firenze, invece, negli Uffizi dal 6 marzo al 15 settembre, l’opera site specific di Giuseppe Penone, lunga 15 metri e ispirata all’albero rovesciato citato nel «Paradiso». Sul sito due mostre virtuali con i disegni di Federico Zuccari per la Divina Commedia e opere «dantesche» di Cimabue, Botticelli, Andrea del Castagno e tanti altri.

Il Museo Nazionale del Bargello, dall'11 maggio al 8 agosto, indaga il rapporto tra Dante e la sua città con «Onorevole e antico cittadino di Firenze»,  che include dipinti, manoscritti, il suo ritratto nella Cappella del Podestà e la Sala dell’Udienza dove fu pronunciata la sentenza d’esilio. Nello stesso museo seguirà dal 23 settembre al 9 gennaio una mostra sulla fortuna dell’opera dantesca nel secondo Ottocento. Da segnalare anche il «Ritratto allegorico di Dante», dipinto da Agnolo Bronzino nel 1532-33 su commissione del banchiere fiorentino Bartolomeo Bettini, nel Museo di Palazzo Vecchio fino al 31 maggio.

Tra le città dantesche c’è anche Verona, dove il Poeta giunse nel 1303 e tornò altre due volte ospite di Cangrande (cui dedica la terza cantica della Commedia). Documenta questo legame l’itinerario diffuso «Dante a Verona», organizzato dai Musei Civici e fruibile con una mappa. Ne fanno parte anche la mostra sulle 75 incisioni di Michael Mazur per «L’Inferno», nel Museo di Castelvecchio dal 8 marzo al 3 ottobre, e «Tra Dante e Shakespeare», con opere e documenti dal Tre all’Ottocento legati ai due miti che hanno influenzato la città (nella Galleria Achille Forti e altre sedi dal 23 aprile al 3 ottobre).

La Mantova trecentesca, di cui il canto XX dell’Inferno descrive l’origine, rivive attraverso una grande mostra sulle architetture e collezioni di Palazzo Ducale (dall’8 ottobre al 9 gennaio).  A celebrare Dante, simbolo dell’identità nazionale, è l’Italia intera, dalla Puglia, con le iniziative della Direzione regionale Musei Puglia, a Milano, con la lettura integrale della Divina Commedia (nel Duomo dal 7 aprile al 15 luglio) e l’esposizione del patrimonio dantesco nella Veneranda Fabbrica e Biblioteca Ambrosiana (stesse date); da Roma, con una mostra sull’Inferno dantesco curata da Jean Clair per le Scuderie del Quirinale, a Torino, con una collettiva in più sedi coordinata da Roberto Mastroianni con opere inedite ispirate ai 100 canti della Divina Commedia, entrambe in preparazione per l’autunno. Da ricordare, infine, il Dantedì, giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri che cade ogni anno il 25 marzo, giorno d’inizio del viaggio ultraterreno nella Divina Commedia.


© Riproduzione riservata «Lucifero» (1891) di Franz von Stuck (particolare), Sofia, Galleria Nazionale
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