Sequestrata e dimenticata
La Magistratura sigilla le antiche chiese devastate dai vandali e trasformate in magazzini abusivi
Il sacco di Palermo è sempre più virulento. Monumenti devastati, antiche chiese depredate e saccheggiate anche di sculture, affreschi, stucchi e quadri, e addirittura di pavimenti e acquasantiere. O ancora diventate stabilmente (seppur non ufficialmente) di proprietà privata e trasformate in magazzini con catene, lucchetti e telecamere di sorveglianza. Ma non era mai accaduto che i predatori dell’inestimabile e agonizzante patrimonio artistico della città decidessero di costruire un edificio e due campi di calcio (lavori bloccati a metà gennaio dalla polizia municipale) all’interno del famoso Parco della Favorita, sottoposto a ferrei vincoli paesaggistici. Così accade che la Magistratura, visto che le autorità preposte alla cura, custodia e salvaguardia delle opere d’arte non fermano lo scempio e il degrado della città, decida di mettere sotto sequestro molte chiese seicentesche purtroppo
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