Selva padre e figlio

Nella galleria romana Berardi una mostra fa riflettere su alcuni esiti dell'arte italiana del ’900

Attilio Selva, «Ritratto di Claudio», 1920
Francesca Romana Morelli |  | Roma

Dal 15 marzo al 28 aprile Gianluca Berardi propone «Attilio Selva (1888-1970), Sergio Selva (1919-80). Dentro lo studio», una mostra che indagando l’opera di due artisti, padre e figlio, permette di riflettere su certi esiti dell’arte italiana del XX secolo. Sarà esposto un nucleo di lavori proveniente dal loro archivio: sculture, bozzetti, dipinti, disegni, tra cui diversi inediti. È da circa due anni che Berardi si sta dedicando in maniera sistematica alla scultura della prima metà del Novecento, un genere poco trattato dal mercato).

Allo scultore triestino Attilio Selva Francesca Antonacci ha dedicato nel 2008 una mostra nella sua galleria, mentre nel 2017 il figlio Sergio è stato oggetto di una retrospettiva al Civico Museo di Anticoli Corrado, curata dal direttore Manuel Carrera. «È durato oltre cinquant’anni il percorso creativo di Attilio Selva, dal Simbolismo al Déco e al Classicismo,
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