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Sei secoli di carta

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Laura Lombardi

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Master Drawings a gennaio richiama  gli specialisti del disegno antico e moderno

L’ottava edizione dei Master Drawings 2015, la manifestazione fondata da Margot Gordon e Crispian Riley-Smith, si svolgerà dal 24 al 31 gennaio con la partecipazione di una trentina tra i più importanti galleristi del mondo che presentano disegni di artisti dal XVI al XXI secolo. Una mostra in crescita con numerose opere da tempo scomparse dal mercato, come il disegno di Joshua Reynolds esposto da Lowell Libson, non più visto dal 1905, o la grande tempera di Fernard Léger, «Les constructeurs», da David Tunick, esposta solo a Parigi nel 1971. Rilevante è la presenza di artisti dal XVIII al XX secolo: Frida Kahlo da Mary-Anne Martin Fine Art, David Cox e Richard Parkes Bonington da Martyn Gregory.

Il «Ritratto» di Vincenzo Gemito del 1925 presentato da Mattia e Maria Novello RomanoDa Eric Gillis Fine Art (alla sua prima partecipazione) una selezione di disegni francesi di fine Ottocento, tra cui Seurat e Signac e un rarissimo gruppo di disegni di artisti belgi simbolisti ed espressionisti tra cui Léon Spilliaert e Henry van de Velde. Da Pandora Old Masters i disegni che ritraggono Hitler e Molotov di Giovanni Costetti, mentre Stephen Ongpin offre una selezione di fogli di Degas, Matisse, Klee, Munch, Redon; da Jill Newhouse troviamo invece Géricault e Bonnard. Per i secoli addietro ricordiamo Hendrick de Clerck e Cornelis Schut da Laura Pecheur, Domenico Piola e Orazio Sammacchini da Christopher Bishop, Salvator Rosa da Pia Gallo, gli studi di Gaetano Gandolfi da Mia Weiner, e la traduzione francese di Charles Bonin (1500-10) di una lettera di San Girolamo da Les Enluminures.

Gli unici italiani presenti quest’anno, alla loro seconda partecipazione newyorkese, sono i giovani Mattia e Maria Novella Romano (Firenze), che alla scorsa edizione hanno avuto tra i loro acquirenti anche la Pierpont Morgan Library. La loro scelta comprende un disegno di Sebastiano Conca preparatorio per l’opera in San Lorenzo in Damaso a Roma, una scena allegorica di Giovan Battista Bertani, inedita, e un affascinante studio di notte di Bernardino Bison (1820-30) con Palazzo Ducale a Venezia, realizzato su una delle primissime carte da architetto; ma anche Simone Cantarini, Agostino Tassi, Luca Giordano, Carlo Maratta, Gregorio De Ferrari. E per il Novecento un notevole «Ritratto» di Vincenzo Gemito, datato 1925.

Laura Lombardi, 21 gennaio 2015 | © Riproduzione riservata

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