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Stefano Luppi
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I lavori di Angiola Gatti (Torino, 1960) sono allestiti sino all’11 novembre presso Car Drde nella personale intitolata «You touched me». Sono esposte due serie recenti di opere astratte e fotografie di recente concezione.
Da un lato l’esposizione propone due lavori di grande dimensione eseguiti con penna biro su tela, dominati da una fitta stratificazione di linee.
Dall’altro si incontrano tre immagini in cui è dominante una gradazione di colori che varia dal bianco al nero, passando per un tenue bluastro. Il soggetto di queste fotografie è una sorta di paesaggio realizzato assemblando piccoli pezzi di vetro che danno vita a forme geometriche irregolari.
Non è comunque il dettaglio che colpisce nelle opere della Gatti, siano esse linee o cocci vetrosi, quanto le svariate direzioni che i concetti di tempo e di spazio assumono all’interno di questi labirinti di segni.
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