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Gaggero & Luccardini
Leggi i suoi articoliCaro Gaggero,
questa sì che è un’idea geniale: usare la latta dei cartelli stradali per confezionare il museo degli autoveicoli. Sarebbe stato più logico che dentro a questo contenitore ci fosse il museo delle autostrade (modellini, filmati..) ma alla gente che lo frequenta fa più effetto così. Nell’epoca dei navigatori satellitari (ora anche sul proprio smartphone) anche i cartelli stradali sono diventati un oggetto da museo. Fra l’altro il manufatto che attira oggi la nostra attenzione è un compendio della babelica comunicazione multilingue, anche se le parole che leggi sui cartelli sono solo i nomi delle località. Ti giuro che questo è l’unico museo in cui il visitatore, prima di entrare a vedere che cosa contiene, guarda attentamente le sue pareti esterne: sotto questo profilo è un mostro di successo.
Luccardini
Caro Luccardini,
io lo trovo un incubo, altro che mostro di successo. È sicuramente un mio problema, ma la segnaletica autostradale mi mette in ansia. Quando mi trovo entro un fascio di nastri asfaltati dove i cartelli stradali si intrecciano con l’altra miriade di indicazioni non sono a mio agio. Ecco il successo dei navigatori satellitari, la testa non ce la fa più, meglio farsi guidare. A quando l’abolizione dei cartelli perché ormai superati? L’aver messo il Museo dei Trasporti in un parallelepipedo segnaletico è una grande idea: è autoindicante. E anche l’auto insieme all’indicante è azzeccata. Quest’oggettistica monumentale non è niente male anche se a me fa star male. Ciao.
Gaggero
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