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Sculture per la pelle

Mariella Rossi

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Il Gruppo Mastrotto regala ad Arzignano un’opera d’arte pubblica

Verrà annunciato a giorni il vincitore del concorso «Arciso Mastrotto memoria e futuro», per il quale una selezione di artisti e architetti sono stati invitati a progettare un’opera d’arte pubblica per la città di Arzignano. Voluto e finanziato dal Gruppo Mastrotto, leader da quasi sessant’anni nella lavorazione delle pelli (primo per fatturato in Europa, ma con strutture anche in Brasile, Indonesia e Tunisia), il monumento sarà donato al Comune. La curatrice è Elena Dal Molin, fondatrice dell’Associazione Culturale Atipografia. Nella rosa degli artisti invitati vi sono Mattia Bosco, Alberonero (Luca Boffi), Mats Bergquist, Tancredi Mangano, Attilio Tono, Diego Soldà, tra gli architetti invece Marcello Galiotto e Federico Traverso.

L’opera sarà realizzata entro l’autunno e collocata al centro della rotatoria di Arzignano all’incrocio fra via Kennedy, via Arciso Mastrotto e via dei Mille, all’ingresso di una zona produttiva di recente realizzazione. Chiara Mastrotto, presidente di Gruppo Mastrotto, racconta questo esempio di sinergia tra cultura, impresa e territorio. 

Com’è nata l’idea di un concorso di arte contemporanea?

L’idea del concorso è correlata alle nostre radici nel territorio, che per dare buoni frutti devono alimentarsi di passione, tenacia, competenza, attitudine al cambiamento, capacità di visione e innovazione. L’arte può esprimere questi valori e attraverso la realizzazione dell’opera, testimoniare il legame con il territorio. Abbiamo voluto coinvolgere artisti emergenti senza imporre loro limiti in termini di materiale e tecniche da utilizzare, garantendo la più totale libertà di espressione. 

Che cosa significa per un Gruppo di aziende come il vostro impegnarsi nella cultura?

Per il nostro Gruppo fare impresa significa esprimere a 360 gradi la corporate social responsibility, che si declina nell’impegno occupazionale, nel sociale, tramite la Fondazione Arciso Mastrotto Onlus e nel sostegno della cultura. Con questa inziativa la promozione della cultura prenderà una forma tangibile rendendo il nostro territorio più bello.

Può fare qualche esempio?

Da quattro anni siamo partner del Teatro Comunale Città di Vicenza, che anche quest’anno presenta un programma di spettacoli di rilievo con la partecipazione di artisti di spicco a livello nazionale e internazionale. Fra aprile e maggio inoltre organizziamo un ciclo di tre incontri ad Arzignano sui due libri, Arciso di Alvese e Caro Papà Caro Figlio, che narrano gli inizi dell’attività imprenditoriale, avvenuti nel 1958 nella Valle del Chiampo, il primo libro attraverso il racconto della vita di mio nonno (Arciso Mastrotto), fondatore insieme ai figli Santo e Bruno dell’omonima azienda, e il secondo documentando lo scambio epistolare fra padre e figlio. Questo progetto è curato dal Maestro Bepi De Marzi, compositore e musicista di fama internazionale.

Viste le vostre numerose sedi internazionali, perché avete scelto Arzignano per un’opera d’arte pubblica? 

L’intento è di celebrare la figura dell’imprenditore Arciso, che ha dato lustro al territorio esaltandone memoria e futuro. Abbiamo coinvolto talenti emergenti nazionali e internazionali per dar vita a un’opera che esprima il genius loci, che Arciso incarna alla perfezione.

Che cosa si aspetta dal monumento?

Stiamo realizzando molto più di un monumento commemorativo: stiamo raccogliendo idee e vissuti creativi per dare vita a un’opera che sia un segno tangibile dei valori portanti del Gruppo. Il monumento sarà inserito all’interno della nostra città, primo distretto conciario d’Europa, in un contesto che rappresenta già di fatto una dedica alle personalità di spicco che hanno vissuto e lavorato in questi luoghi contribuendo allo sviluppo economico e sociale di Arzignano.

Mariella Rossi, 03 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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