Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliL’Institut Català de Paleoecologia Humana i Evolució Social (Iphes) ha annunciato una nuova scoperta: oltre un centinaio di incisioni preistoriche, eccezionali sia per la loro unicità che per l’ottimo stato di conservazione, sono state ritrovate in una piccola grotta del sistema carsico de la Cueva de la Vila, nel municipio di Febró, scavata negli anni Quaranta da Salvador Vilaseca Anguera (1896-1975) e di cui si era successivamente persa l’ubicazione.
La scoperta è stata effettuata dagli speleologi Julio Serrano, Montserrat Roca e Francesc Rubinat, sotto la direzione di Josep Vallverdú e con la collaborazione di Ramon Viñas, esperto di arte rupestre. Tutto sembra indicare che l’insieme sia da annoverare tra le migliori composizioni di arte schematica astratta postpaleolitica sotterranea dell’intero arco mediterraneo. Su una delle pareti è stata individuata una serie di incisioni, lunga circa 8 metri, composta da diverse figure, ognuna con il suo significato e il suo simbolismo. Secondo Viñas, «questa composizione è assolutamente insolita e indica la cosmovisione delle popolazioni del territorio durante il processo di neolitizzazione».
Realizzato con strumenti di pietra o legno e direttamente con le dita l’insieme raffigura quadrupedi, linee, reticolati e anche una composizione che ricorda un idolo. Il tutto è stilisticamente omogeneo e presenta poche sovrapposizioni. L’équipe dell’Iphes sta lavorando per preservare la situazione climatica, e definire l’età delle incisioni mediante luminescenza UV-Vis e datazione al radiocarbonio delle manifestazioni grafiche preistoriche.

Le incisioni rupestri de la Cueva de la Vila

Archeologi al’interno de la Cueva de la Vila

Le incisioni rupestri de la Cueva de la Vila

Le incisioni rupestri de la Cueva de la Vila

Archeologi al’interno de la Cueva de la Vila

Archeologi al’interno de la Cueva de la Vila
Altri articoli dell'autore
Dopo quattro mesi di restauro, uno dei capolavori del Prado è tornato nella sala 12 del museo madrileno
Il restauro del palazzo di campagna fatto costruire a fine Settecento dal re Carlo IV è costato 10 milioni di euro
Parte dal Centro Kbr, per poi approdare a Madrid, Rotterdam, Winterthur e Berlino, la mostra che ripercorre la carriera della fotografa statunitense attraverso i suoi archivi personali, per la prima volta aperti al pubblico
La Fundació Miró di Barcellona celebra il suo 50mo compleanno con oltre 160 opere che illustrano il legame tra l’artista e il paese oltreoceano